Otto brani immersi in luoghi sospesi, magici, dove ci si sente guidati da entità lontane. Dal 24 novembre per On The Camper Records
Barbara Lehnoff ci accompagna nel sonno con le sue ‘Lullabies’, otto brani contenuti nel nuovo album del suo progetto Camilla Sparksss, in uscita domani per On The Camper Records. Camilla Sparksss nasce nel 2012, dopo 7 anni di attività già con Peter Kernel, in un contesto storico nel quale l’elettronica stava prendendo il sopravvento sul mondo rock e si apriva la possibilità di esprimersi secondo altre linee stilistiche, da qui la scelta di iniziare anche una nuova fase espressiva.
Dal rock all’elettronica e alle ninne nanne, in un percorso di intimidazione espressiva, anche se ‘Lullabies’ è destinato a rimanere al momento un unicum in questo senso e il nuovo materiale che Barbara sta progettando rientra maggiormente nella linea già solcata dagli album precedenti, ‘For You The Wild’ e ‘Brutal’. È stato un album concepito dopo un periodo di attività frenetica, quasi convulsa, che si è inaspettatamente fermata per il lockdown, un momento nel quale voleva staccare da tutto senza però perdere la sua produttività, da personalità parecchio attiva quale Barbara è. Ha scelto di farlo in maniera analogica, distante dalla tecnologia, tanto che inizialmente il progetto doveva essere quello di un libro, ma a uscirne ne è stato un disco visuale per adulti e per i loro bambini interiori. Un disco che possa ricordare che ogni tanto siamo ancora bambini, e che le cose che diamo per scontate su molti temi vanno ripesate e vanno mantenute anche nella maggiore età (spesso, nei nuclei familiari, sono infatti proprio i figli a riportarci su concetti che diamo ormai per scontati, trattandoli superficialmente, tipo l’attenzione).
Barbara, come tutti, ha i suoi rituali per abbandonarsi alla fase del sonno, entrando in mondo che rimane misterioso guardando le ombre di piccoli uccellini appesi al suo soffitto, mantenendo quindi una via anche visiva all’abbandono. Negli ultimi periodi, musicalmente, predilige i Khanate per farlo, esperienza che personalmente consiglio a tutti quanti di provare ma, attenzione, non sono suoni consoni per tutti e potrebbero trascinarvi in incubi terribili, garantendo comunque un’esperienza importante! La controparte visiva infatti è in ‘Lullabies’ delegata alle immagini stampate sul vinile e allo specchio che, montato adeguatamente sul giradischi, fa letteralmente viaggiare le immagini. Un’esperienza audiovisiva necessaria per Barbara, 35 minuti di viaggio su due vinili che garantiranno, all’attenzione spesa dal pubblico, un ritorno esperienziale importante.
‘Lullabies’ è già stato presentato sei-sette volte in diversi teatri (in Ticino nel 2021 al Lac di Lugano) e ovviamente speriamo possa venir riproposto, visto che la parte live e la parte musicale vanno di pari passo per Barbara e senza l’una non può esistere senza l’altra. Per ora quindi possiamo solo immaginarci Camilla Sparksss, ai due giradischi animati, alla voce e al mellotron. L’album verrà presentato a Ginevra al Teatro Alhambra il 26 novembre e il consiglio è quello di fare proprio il disco, studiarlo, sperimentarlo in famiglia e tenersi pronti per la prossima discesa. Luoghi preposti all’occorrenza ce ne sarebbero, dal Teatro del Gatto al San Materno, dal Sociale al Lac, al Cinema Teatro a Chiasso. Vederla in una di queste sedi, seguendone le immagini, i gesti e la voce, facendoci magari addormentare, come in uno di quegli sleep concert durante i quali ci si abbandona volutamente in un rito collettivo, durante il quale si condividono ore di sonno, forse sogni, forse chilometri di spazi inarrivabili.
Ma com’è questo disco? Non vorrei ovviamente togliervi la sorpresa ma, riascoltandolo appena dopo aver chiacchierato con Barbara, nella prima ‘My Way My Love’ sentendo la sua voce la mente non può che riportarmi a Laurie Anderson. Sono luoghi sospesi, magici, dove ci si sente in qualche modo guidati da queste entità. Entità lontane, greche come Hypnos e il figlio Morfeo, Bes, nano egizio dalla criniera leonina sormontata da piume di struzzo, oppure il protettore della siesta Jasy Jatere, il “pezzetto di luna” paraguaiano, la cinese Chuángshen e i suoi successori, Chuángmú e suo marito Chuánggong. Brani nei quali a tratti si viene travolti da arrangiamenti allo stesso tempo sensuali e tesi, come nella meravigliosa ‘Hanging Around’ oppure nei fiati notturni della finale ‘What a Day’. Non sappiamo esattamente se sia stata Barbara, Camilla, una bambina rediviva o una divinità ad aver composto queste ‘Lullabies’, probabilmente ognuna di loro ci ha messo qualcosa, ma torniamo a concentrarci, a ridare l’attenzione alle ninne nanne di Camilla Sparksss, inquiete eppure posate, vitali e in perenne movimento intorno alle nostre membra stanche. Lasciamoci andare e ricordiamoci, Khanate e Camilla Sparksss per i temerari, solo Camilla Sparksss per iniziare gradualmente: prendete il vostro bambino interiore e mettetelo a nanna con voi.