LA RECENSIONE

‘Dream Scenario’, un viaggio che diventa un incubo

Nelle sale dal 16 novembre l’ultimo film con Nicolas Cage, accattivante, dolceamaro e con un personaggio donchisciottesco

Nei sogni altrui
(@Paultergeist Pictures )
15 novembre 2023
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Primo film in inglese del regista norvegese Kristoffer Borgli, ‘Dream Scenario’ colpisce per la dimensione onirica coinvolgente e penetrante, caratterizzata da uno stile visivo peculiare, con una patina che ricorda la pellicola, oltre che da un montaggio parallelo pressoché impeccabile e, non da ultimo, da un Nicolas Cage in ottima forma. Attore estremamente criticato e la cui effettiva bravura è spesso stata messa in discussione (addirittura, nella popolare serie ‘Community’, esiste un corso universitario denominato: ‘Nicolas Cage, cane o mito?’), tuttavia molti lo ricorderanno, strani scheletri e misteri dei templari a parte, per interpretazioni straordinarie e molto diverse tra loro, come in ‘Arizona Junior’, ‘Via da Las Vegas’, ‘Lord of War’ e soprattutto ‘Il ladro di orchidee’. Una specie di meme vivente, come diventa il suo personaggio in quest’ultimo film, già destinato a diventare un faro della sua carriera, che in ogni caso conta oltre cento titoli. Prova dunque nuovamente superata anche grazie alla tridimensionalità del personaggio e alla sceneggiatura piuttosto accattivante, basata sulla diffusione, da parte del sociologo e imprenditore italiano Andrea Natella, di una fake news: interessato dal concetto di invasione onirica e dal potere di diffusione di internet, dal punto di vista del marketing, Natella pubblicò nel 2006 lo schizzo di una persona con la dicitura “Ever Dream This Man?”, che diventò virale e ottenne la risposta di moltissime persone in tutto il mondo che affermavano, ignorando che si trattava di una bufala, di averlo effettivamente sognato.

Un disastro dopo l'altro

Paul Matthews è un tranquillo e insicuro insegnante di biologia. Nonostante una certa frustrazione accademica vive felice e tranquillo con la famiglia, finché alcune persone scollegate fra loro cominciano a vederlo nei propri sogni. Queste sue strane apparizioni oniriche diventano una vera e propria epidemia, rendendo Paul famoso, tuttavia turbato dalla propria passività e inerzia, nei sogni così come negli incubi. Una sera viene aggredito in casa propria da un uomo instabile e armato di coltello, quindi le sue apparizioni nei sogni altrui si fanno più violente. In trasferta presso un’azienda che vuole sfruttare questa particolarità per creare un nuovo tipo di pubblicità, Paul viene adescato da una donna che ha avuto un appagante sogno erotico con lui. Il tentativo di ricreare questa esperienza si rivela disastroso, perché lui eiacula immediatamente e scappa, colmo di frustrazione e imbarazzo. L’episodio non è che l’inizio di una spirale discendente che travolge Paul il quale, man mano che i sogni si fanno sempre più frequenti e violenti, viene abbandonato dalla propria famiglia, ostracizzato al lavoro ed evitato dagli sconosciuti. Deperito e solo, prova ad assistere a uno spettacolo a cui partecipa la figlia ma, nel tentativo di entrare, ferisce accidentalmente un’insegnante alla mano. Finalmente la sua presenza nei sogni svanisce, tuttavia la sua esistenza è stata distrutta a causa di questa notorietà casuale e inaspettata.

Un personaggio che suscita tenerezza

‘Dream Scenario’ è un film che oscilla tra la commedia e il dramma, emozionando e inquietando, anche grazie a un comparto sonoro molto curato e ben gestito. Paul è un uomo intelligente ma indifeso, sempre in balia degli eventi, e proprio quando prova a ribellarsi la situazione si inasprisce: dopo un furto intellettuale a suo danno inizia la strana catena onirica, che peggiora a ogni suo fallimento, finché improvvisamente cessa, come per caso, proprio quando il personaggio collassa su sé stesso e non gli rimangono che magrissime consolazioni. In una sorte ineluttabile e anche decisamente sfortunata, Nicolas Cage cavalca il flusso bipolare di un personaggio che, nonostante nulla cambi né migliori nella sua vita, si rivela pieno di sfaccettature e riesce a suscitare la tenerezza dello spettatore verso un uomo che è sì un rammollito, ma lotta fino all’ultima scena per non soccombere alla devastante fatalità che lo colpisce, in una forte critica alla duplicità del fanatismo.