Nel libro ‘The Masters’, Jann Wenner, papà della rivista, ha escluso donne e neri dai grandi del rock perché ‘non abbastanza articolati’
Jann Wenner all'indice dopo le critiche a donne e neri, secondo lui “non abbastanza articolati” per essere inclusi nel ‘canone’ di ‘The Masters’, il suo ultimo libro su sette grandi del rock. Il fondatore della rivista Rolling Stone è stato espulso dalla Rock and Roll Hall of Fame, dove era presente da quarant'anni, dopo un'intervista al New York Times in cui aveva disprezzato musicisti donne e di colore come non all'altezza dei loro colleghi bianchi. Wenner, che nel 2020 aveva lasciato la presidenza della rivista, si è scusato “di cuore”.
Nell'intervista incriminata, il giornalista del New York Times aveva chiesto al 77enne Wenner perché il suo nuovo libro – dedicato a Bob Dylan, Jerry Garcia, Mick Jagger, John Lennon, Bruce Springsteen, Pete Townshend e Bono – non avesse incluso tra i grandi Maestri rappresentanti di minoranze. “Nessuno di loro è nel mio zeitgeist”, aveva risposto l'autore, spiegando, a proposito delle donne, che “nessuna era articolata a quel livello intellettuale”, quello dei sette del ‘canone’. Neppure Joni Mitchell: “Non è una filosofa del rock”. Meno diretta la risposta sugli artisti di colore: “Stevie Wonder è un genio, è vero. Ma quando usi la parola maestri, l'errore è nell'utilizzare quella parola”. Wenner aveva aggiunto che forse avrebbe dovuto includere un nero o una donna nel suo ultimo libro “per evitare critiche”. Una manovra di public relations? “A pensarci bene, forse avrei dovuto intervistare Marvin Gaye o Otis Redding, se fosse vissuto? Ma sono uno vecchio stampo e me ne infischio”. Il putiferio scoppiato aveva portato a rispolverare come Rolling Stone, la bibbia tra i magazine del rock, avesse trascurato cantanti neri e musiciste donne quando Wenner ne era stato il direttore.
Wenner aveva fondato Rolling Stone nel 1967 con il critico musicale Ralph Gleason, facendone la prima rivista a capire che il rock non era solo musica, ma anche una forza culturale capace di cambiare l'America. Gleason è morto nel 1975 e Wenner ha venduto la storica testata in una serie di transazioni completate nel 2020, l'anno dopo aver lasciato la direzione. Nel 1983 aveva contribuito a fondare la Rock and Roll Hall of Fame Foundation. Nel 1995 era stato aperto il museo collegato, in cui, soprattutto nei primi anni, le musiciste donne erano state una netta minoranza.