Il tour del nuovo album dell'artista italiana in Piazza Luini all'interno del Lac en plein air. L'appuntamento è per mercoledì 12 luglio alle 21.30
Se anche i dischi di platino e d’oro oggi si assegnano con molta più facilità (serve vendere molte meno copie), Madame ne ha vinti finora trentotto, complessivamente. E dunque, se proprio si vuole giudicare un’artista dal palmarès, fa più effetto sapere che l’artista italiana è la più giovane vincitrice di due Targhe Tenco, per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone, ‘Voce’, che ha vinto anche il Premio Lunezia e il Premio Bardotti, entrambi per il miglior testo. Madame è, inoltre, l’artista più ascoltata degli ultimi dieci anni, la fonte è Spotify. Nell’ambito di Lac en plein air, mercoledì 12 luglio alle 21.30 Lugano la ascolterà in Piazza Luini, secondo atto di una due giorni di musica italiana dai connotati fortemente rap aperta il giorno prima da Salmo. Il tour di Madame è iniziato lo scorso 24 giugno e terminerà il 21 ottobre nel suo primo palazzetto, il Forum di Assago, trampolino di lancio per gli stadi. Che è facile prevedere arriveranno presto.
Quello che arriva a Lugano è il tour dell’ultimo album di Madame, ‘L’Amore’, certificato oro, con dentro la hit multiplatino ‘Il bene nel male’, uno dei brani da ricordare del Sanremo 2023. “Al Festival mi sono divertita – racconta l’artista – e per me divertirsi non vuol dire necessariamente essere felici. Anche qualche cosa da affrontare, di difficile, può essere divertente. E Sanremo lo è stato. In tutto quel male, c’è stata qualche nota positiva”. Prima di andare al Festival, dice, “ho avuto paura di non godermelo, di non fare bene, di sbagliare. Ho lasciato parlare la musica e le performance creando una storia nella storia grazie alla cover di ‘Via del Campo’ di De André e al brano in gara”.
L’ultimo estratto in ordine di tempo da ‘L’Amore’ è ‘Aranciata’, singolo da lei scritto, prodotto da Michelangelo, uscito più o meno un mese fa, un brano che sta tra perdita e desiderio e ci porta nell’estate della nostalgia, con scorci di mare (“Mi hai aperto le porte del mare, ma mi hai lasciata sola navigare”). Quanto al disco nel suo insieme, ‘L’Amore’ è “quello con la ‘a’ maiuscola – spiega Madame – perché nel Medioevo era quasi un personaggio nei racconti amorosi e come tale lo tratto in questo disco. Sono poi le persone a declinarlo a modo loro ma sempre amore è. C’è una grande luce che arriva all’interno di tutto”. L’intento di questo ultimo lavoro è dunque “mettere in luce l’amore in tutti i modi in cui può essere declinato, ma se devo dirvi come vivo io l’amore, è nel modo più sano possibile, perché voglio tenere un equilibrio psicologico buono. Quando ho vissuto momenti tossici ho sempre frequentato la terapia con molto piacere”.
Nell’album vivono molte donne: una prostituta, una ninfomane, una donna potente, una donna sottomessa, l’amica Matilde, una bambina, Madame stessa. “Queste donne che racconto sono solo alcune e come tutte vivono l’amore, il sesso, l’intimità, l’intensità, il dolore, la mancanza, l’ossessione, la privazione, la dipendenza, la gioia, l’energia e le forti emozioni”. Madame suggerisce diversi ascolti, perché non è un disco immediato: “I temi scorrono come frutti proibiti da assaggiare, fino al finale. Sesso, carne, pregiudizi, ma non solo, in una delle tracce finali, ‘Avatar’, dico ‘l’amore non esiste’. Sembra una visione pessimista, ma non è così”. La genesi del pezzo: “Una sera, a un certo punto, ci siamo trovati con delle persone a ballare bendati. Una donna, spruzzando dell’acqua profumata, ha iniziato a sfiorarmi e mi sono immaginata una luce che usciva dal mio petto e che mi collegava a lei. Era amore puro. E così è nato il mantra ‘tu non esisti, ma io ti sento’. L’amore per me è anche quella connessione”.
C’è molto di Madame in questo disco: “A livello di scrittura, ho iniziato ad avere un’esigenza più comunicativa e diretta. Prima era più un esercizio di stile, invece ora no. Ho qualcosa da dire, lo voglio dire. Con il primo disco ci ho provato, mi sono presentata, ho fatto vedere le mie possibilità, mentre reputo questo il mio primo vero progetto, in cui ho un’idea, c’è un concept e tutto”. Dice di avere scritto meno parole, “ma ho detto molto di più”. Lo vede come il suo cambiamento artistico grande. E l’altra cosa è la musica: “Ne ho fatta di più in questo disco, nel primo c’erano più basi urban”. Tornando alle storie: “Ho dato voce ad altri personaggi, ma è tutto frutto della mia fantasia e del mio vissuto. Durante il percorso di scrittura di questo disco, non ho trovato nessun’altra persona che potesse rappresentare quello che volevo dire come avrei voluto”. In sintesi: “È un progetto personale, un mio delirio”.
Lugano è pronta ad accogliere i brani del disco precedente e quelli dell’ultimo progetto, riarrangiati per l’occasione in una scaletta “che possa accompagnare chi ascolta in un viaggio dentro la mia musica”, dice l’artista. “Sono molto felice di avere con me sul palco Dalila Murano alla batteria, Karme Caruso alle tastiere, Estremo alla consolle e Nazzaro al basso. Cito anche Luca Faraone che ha lavorato a tutti gli arrangiamenti ed è stato in studio durante le prove con noi, per armonizzare la scaletta”.
Il concerto avrà “più momenti, sia energici che intimisti. È uno spettacolo molto versatile. Mi pongo in maniera molto intensa e diretta con chi mi segue. L’ho sempre fatto. Vale anche per i rapporti interpersonali, per restare in tema amore, visto che il disco nuovo di questo parla: se io e te ci incontriamo una sera, ci conosciamo, e io sento che ci sono cose in comune, che c’è un legame, beh, sappi che io posso finire col raccontarti anche il mio segreto più nascosto, non me ne frega niente di tenerlo per me. In quel momento mi sento di farlo. E allora lo faccio” (prevendite e informazioni: www.luganolac.ch, www.biglietteria.ch).
L. Scotti
Madame, all’anagrafe Francesca Calearo