Annunciata la line up del festival che animerà Piazza Riforma il 7 e 8 luglio 2023: un cartellone artistico di grande qualità
La Piazza della Riforma tornerà a infiammarsi sulle note del Lugano Estival Jazz, la prestigiosa manifestazione creata da Jacky Marti e Andreas Wyden, che quest'anno si terrà il 7 e 8 luglio. Un'edizione questa che porterà sul palco artisti di richiamo internazionale. Infatti a esibirsi ci saranno ospiti come Ben Harper, Gilberto Gil, Judith Hill, Stanley Clarke, Seun Kuti & Egypt 80, Mark Lettieri, Beppe Donadio. Una 43esima edizione assolutamente da non perdere con un cartellone artistico di grande qualità.
Le prime note scelte per l’apertura ufficiale di Estival, venerdì 7 luglio, sono affidate Beppe Donadio, cantautore e giornalista (responsabile delle pagine culturali de laRegione). Classe 1968, nato a Brescia ma ticinese d'adozione, Donadio ha pubblicato tre album da solista, interamente da lui scritti e artisticamente prodotti. ‘Merendine’ (2006), il disco d’esordio, è un concept-album che narra delle vicissitudini di Beppe D., aspirante cantautore in cerca di contratto. Alter ego che ritorna nel seguito ideale, ‘Houdini’ (2008), alle prese con nuove avventure e disavventure musicali, in un misto di musica e recitazione. L'album vede la partecipazione come guest alla chitarra di Mark Goldenberg, a lungo al fianco di Jackson Browne. Illustrato da un disegno di Mordillo, prima e unica concessione di questo tipo da parte del fumettista argentino, ‘Figurine’ (2011) è il terzo album, impreziosito dalla presenza di Fabio Concato nel duetto ‘Il primo uomo sulla neve’, oltre che dalla voce immortale di Nando Martellini nella title-track e da Michele Foresta alias Mr. Forest in ‘Chips’. ‘Figurine’ è anche un libro, pubblicato nel settembre del 2011. Più volte al Teatro Dimitri di Verscio – torna sul palco a dieci anni di distanza dal suo ultimo concerto al Theater Duo Fischbach di Küssnacht am Rigi accompagnato da Antonio Petruzzelli al basso, Pietro Pizzi alla batteria, Simone Boffa alle chitarre, Andrea Pollione alle tastiere, Fausto Beccalossi alla fisarmonica.
Dopo di lui sul palco di Piazza della Riforma salirà Mark Lettieri, il virtuoso chitarrista americano membro degli Snarky Puppy che scalderà la piazza con la sua fusion adrenalinica. Musicista estremamente versatile ha registrato e si è esibito in una moltitudine di stili musicali collaborando con artisti di ogni genere tra cui David Crosby, 50 Cent, Eminem, Snoop Dogg, Lalah Hathaway e persino Pat Boone. Lettieri ha recentemente collaborato con Paul Reed Smith Guitars per creare il suo modello di chitarra elettrica, la Fiore, rilasciata durante il Winter NAMM 2021. Mark Lettieri si esibirà insieme al suo gruppo composto da Wes Stephenson al basso, Jason Thomas alla batteria, Daniel Porter alle tastiere.
Sarà quindi il turno del super ospite, Ben Harper. Vincitore di tre Grammy Awards e autore di un pezzo di storia della musica attuale, Harper sarà in concerto insieme agli Innocent Criminals. Lo show di Ben Harper sarà un’occasione speciale per ascoltare dal vivo i brani che lo hanno reso famoso, oltre ai brani di “Bloodline Maintenance”, l’ultimo album che è stato prodotto dallo stesso Harper insieme al collaboratore di lunga data Sheldon Gomberg. “Bloodline Maintenance”, uscito la scorsa estate, applica l’inventiva dell’hip hop ai paradigmi classici di soul, blues e jazz, ribadendo il ruolo di Harper come uno dei più importanti cantautori di protesta della sua generazione. Negli anni Harper ha riunito intorno a sé una fan base mondiale e il consenso della critica, aggiudicandosi tre Grammy Awards su sette nomination per i suoi lavori che attraversano i generi, e ha inoltre prodotto album di artisti come Mavis Staples, Rickie Lee Jones, The Blind Boys of Alabama, Natalie Maines, Ziggy Marley e molti altri. Collaboratore entusiasta, Harper ha anche registrato con una vasta gamma di artisti che va da John Lee Hooker a Charlie Musselwhite, da Jack Johnson a Ringo Starr, da Keith Richards ad Harry Styles.
Per concludere in bellezza la prima serata salirà sul palco la cantautrice californiana Judith Hill. Per diversi anni corista per alcuni dei più importanti gruppi e artisti americani, tra cui Stevie Wonder, The Roots, Michael Jackson ed Elton John, sempre su grandissimi palchi, ma mai da protagonista. Giunta al grande pubblico e quindi scoperta da Prince in seguito alla partecipazione nel 2013 a “The Voice” seguitissimo talent musicale, Judith ha passato diversi mesi a Paisley Park a lavorare con il Folletto e con i suoi musicisti di fiducia su quello che sarà il suo primo disco: un concentrato purissimo di funk, soul e r&b, con moltissimi richiami alla ‘old school’ e qualche spunto più moderno. Judith a Lugano presenterà i brani dell’ultimo album “Baby I’m Hollywood”, uno splendido mix di soul, meravigliose ballate per pianoforte, funk psichedelico: un disco autoprodotto che vede una Hill libera, concentrata e rinata.
Sabato 8 luglio, la seconda serata di Estival si aprirà con le note di Stanley Clarke. Vincitore di 4 Grammy e considerato una leggenda del jazz contemporaneo, è stato il primo bassista ad esibirsi come front man in tour mondiali, e il primo ad essere una star sia del basso elettrico che di quello acustico. Veterano con oltre 40 album all’attivo, Stanley Clarke ha cofondato il gruppo di seminal fusion “Return to Forever” con Chick Corea e Lenny White. Ha collaborato nella sua carriera con Quincy Jones, Stan Getz, Art Blakey, Paul McCartney e Keith Richards. A Lugano si presenta con la sua nuova ed entusiasmante band 4EVER. Una band che enfatizza la legacy jazz fusion di gruppi storici come i Return To Forever, nei quali lo stesso leader ha militato. Fedele all’evoluzione del jazz elettrico, Stanley Clarke e i suoi giovani partner propongono, quindi, una potente combinazione di armonie e improvvisazioni jazz con influenze rock, funk, R&B, hip-hop e musica elettronica.
A seguire un ospite di assoluto prestigio: l’artista brasiliano Gilberto Gil che torna in concerto con il suo Aquele Abraço Tour. Una carriera mostruosa iniziata da giovanissimo negli anni Cinquanta ispirata dal bandoneon di Luis Gonzaga, dalla radio, e dalle processioni religiose della sua terra, il Nord-Est del Brasile. Poi l’arrivo della bossa nova con Joao Gilberto, un suono che partendo dal profondo del cuore del Brasile arriva ai palcoscenici di tutto il mondo. L’incontro con Caetano Veloso, con Gal Costa e Maria Bethania, una generazione di baiani all’apice del nuovo movimento musicale, la MPB, Musica Pupular Brasilera, di cui è uno dei padri fondatori. E poi le collaborazioni con alcuni dei mostri sacri del panorama internazionale, da Bob Marley a Stevie Wonder a Sting, che certificano la diffusione planetaria di un linguaggio musicale così particolare ed allo stesso tempo mescolabile con il pop, il rock ed il jazz. Di Gilberto Gil non si può non ricordare l’impegno politico, prima da Assessore all’Ecologia di Bahia, poi da Ministro della Cultura del Brasile dei due governi di Lula. Una carriera suggellata da oltre 60 album, milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 9 Grammy Awards, e innumerevoli riconoscimenti, da ambasciatore per la Pace dell’UNESCO, alla Legion d’Onore in Francia e moltissimi altri.
E per chiudere alla grande la 43esima edizione di Estival il ritmo travolgente di Seun Kuti & Egypt 80. Seun Kuti è figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Kuti, “The Black President”, rivoluzionario, musicista e attivista nigeriano, inventore dell’Afrobeat. Seun (classe 1983) che oggi troviamo a capo degli Egypt 80 – formazione storica che accompagnò Fela a fine carriera, come il padre lotta con la musica per l'affermazione del proprio popolo. Sassofonista e cantante, Kuti cita fra i propri ispiratori Miles Davis, il musicista e poeta afro-americano Gill Scott Heron, i rapper Timbaland e Dr Dree, pur restando fedele allo spirito del padre. Nel proprio lavoro tiene conto della storia della black music degli ultimi anni, introducendo le inflessioni del rap e del new soul nel fragore della ‘locomotica’ dell’afrobeat. Se l’ultimo “Black Times” è un notevole passo avanti rispetto alle prime prove da solista, è dal vivo che Seun fa terra bruciata di tutto. Zero edulcorazione “world” o concessioni a “canzoni” canoniche, solo travolgenti jam ritmiche circolari che oscillano tra momenti infuocati e sinuosità liquide. In un’epoca in cui l’afrobeat viene sempre più riscoperto e citato in molteplici ambiti musicali moderni, dall’hip hop alla techno ed a tutta la tropical music, Seun Kuti & Egypt 80 rappresentano l’autentica radice originale, ma rinvigorita dalla giovane energia e da una notevole apertura a collaborazioni e contaminazioni artistiche.
L’ingresso al Festival è gratuito.