Cinema

I cinque favoriti degli European Film Awards

I film in pole position sono tutti candidati dalle rispettive nazioni all’Oscar. Sabato 10 dicembre a Reykjavik, in Islanda, l’assegnazione dei premi

Il regista Lukas Dhont (dx) e l’attore Eden Dambrine a Cannes
(Keystone)
9 dicembre 2022
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Diversi tra loro, hanno in comune il passaggio, con premio, a Cannes. ‘Close’ del regista belga Lukas Dhont, ‘Holy Spider’ del danese Ali Abbasi, ‘Triangle of Sadness’ dello svedese Ruben Ôstlund e ‘Il corsetto dell’imperatrice’ dell’austriaca Marie Kreutzer sono in pole position per la 35esima edizione degli European Film Awards (Efa), l’Oscar per l’Europa in campo cinematografico, in programma domani, sabato 10 dicembre, a Reykjavik in Islanda.

A Cannes, il film di Ruben Ôstlund – graffiante satira su ricchezza e povertà – ha conquistato la Palma d’oro ed è in corsa all’Efa come Miglior film, Miglior regista, Miglior sceneggiatura e Miglior attore (Zlatko Burić). Sulla Croisette, ‘Holy Spider’ – storia di Saeed, padre di famiglia che vorrebbe ‘disinfestare’ la città iraniana di Mashhad dalle prostitute di strada – ha vinto nella categoria di Migliore attrice con Zar Amir-Ebrahimi. ‘Close’ di Lukas Dhont ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria (ex aequo con ‘Stars at Noon’ di Claire Denis, storia dei 13enni Leo e Remy la cui profonda amicizia diventa oggetto di bullismo).

‘Il corsetto dell’imperatrice’ di Marie Kreutzer, con Vicky Krieps, ha vinto il premio ‘Un Certain Regard’ per la migliore interpretazione a Cannes, raccontando di una inquieta Sissi imperatrice d’Austria alla corte d’Asburgo, confrontata anche con il compimento dei quarant’anni. Orso d’oro a Berlino, ‘Alcarràs’ della 36enne regista catalana Carla Simón è il quinto finalista, storia di ‘mobilitazione agricola’ dai connotati ambientalistici girata nella campagna catalana. Da notare come la cinquina in corsa per il Miglior film europeo agli Efa corrisponda alle opere cinematografiche selezionate dai rispettivi Paesi per le cinquine degli Oscar. È così anche per il meno quotato ‘Nostalgia’ di Mario Martone, che rappresenterà l’Italia nella corsa alla statuetta per il Miglior film internazionale.