In occasione dell’anniversario importante del Vallemaggia Magic Blues, abbiamo fatto due chiacchiere con il promotore nonché cofondatore Fabio Lafranchi
È con un "si può fare" che vent’anni fa è nato il Vallemaggia Magic Blues. Era il 2002 e una coppia di amici e colleghi in seno a Vallemaggia Turismo (all’epoca ancora esisteva) stava cercando un’idea che diventasse l’anima di un grande evento da proporre in valle durante l’estate, sia per i numerosi turisti che vi soggiornano, sia per la sua popolazione. «Contrariamente ad altri festival musicali, il Magic Blues è nato all’interno di un ente turistico, di cui all’epoca ero direttore», ricorda il promotore Fabio Lafranchi, fra i fondatori della manifestazione insieme a Raffaele Dadò, suo "complice", che allora era presidente dell’organizzazione turistica.
Un ventennio in cui il Vallemaggia Magic Blues – nato come Vallemaggia Music Nights – è cresciuto e si è cristallizzato nel panorama estivo come una delle più importanti rassegne musicali, non solo a livello regionale e neppure unicamente entro i confini cantonali, ma anche a livello svizzero e internazionale, per caratura degli artisti ospitati e di riflesso per la qualità proposta. Ma anche per la scenografia naturale mozzafiato e l’atmosfera intima e familiare che caratterizza le serate in piazza. Con Fabio abbiamo fatto il proverbiale tuffo nel passato andando a ripercorrere – col dito sul tasto "forward", altrimenti non basterebbero cento pagine – i momenti salienti di due decenni di storia e musica suonata da quasi 500 artisti e band – dagli esordienti ai giganti, fino ai titani – su palchi piccoli ma autentici da Brontallo ad Avegno. Non abbiamo guardato solo alle spalle, bensì abbiamo buttato l’occhio anche al futuro prossimo, anzi dietro l’angolo, perché venerdì 8 luglio inizia la ventesima edizione intitolata "Twenty Year of Magic" in ossequio all’importante anniversario. Andrà avanti fino a domenica 7 agosto (per informazioni sul programma rimandiamo al sito: www.magicblues.ch).
«Il bilancio dei vent’anni è più che positivo. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato di raggiungere tale traguardo e a questo livello. Lo dico con sincerità. Anche perché l’atto di nascita è particolare, essendo il Vallemaggia Magic Blues una creatura dell’ente turistico. L’idea era proporre un festival itinerante, che come un circo si muovesse da una piazza all’altra, montando e smontando», ribadisce Lafranchi. Poi c’è stata una serie di fortune, «prima su tutte l’incontro con il grande Hannes Anrig. Basti ricordare che ha dato i natali alla Festa New Orleans a Lugano, poi trasferitasi ad Ascona e divenuta quindi JazzAscona. In quel lontano 2002, Anrig ci aveva proposto di portare Marwa Wright in valle per diecimila dollari. Sfacciatamente gli ho fatto una controproposta: quattro concerti per altrettante serate a 2’500 franchi ciascuno. Lui ci ha pensato su un attimo e ha detto: "si può fare!". Hannes ci aveva creduto. Questo è stato il secondo evento fortunato», ricorda con trasporto.
Col passare degli anni, «il festival è cresciuto, grazie anche agli sponsor che sono diventati amici, che hanno creduto e sostenuto il festival; e continuano a farlo». Agli esordi, nel 2002, si chiamava Vallemaggia Music Nights. «La prima edizione ricordo che era stata un successo: avevamo proposto quattro serate nelle piazze di Cevio, Lodano, Moghegno e Giumaglio. Una delle nostre peculiarità è sempre stata la proposta di concerti infrasettimanali, una scelta precisa affinché non si creassero sovrapposizioni con altre manifestazioni in valle». Di anno in anno «sperimentavamo sempre qualcosa di nuovo, come le serate nei grotti (dal 2003 al 2011), oppure il raddoppio dei concerti nelle serate di mercoledì e giovedì, questo dal 2006.
Non è stata solo la formula a evolvere, bensì anche la proposta musicale, ampliando anche le sonorità al Classic Rock (fra gli altri: Ten Years After, Roger Chapman e i Shortlist; ndr). E ricordo che in quegli anni sono passati i grandi nomi della scena blues mondiale come Nick Moss, Walter Trout, Sonny Rhodes, Nine Below Zero e potrei continuare con l’elenco».
In poco meno di dieci anni, «abbiamo portato il Vallemaggia Magic Blues a un livello stratosferico – nel 2010 le serate erano oltre trenta; ndr –, ma nel 2011, anche per ragioni logistiche, abbiamo deciso di far confluire le nostre forze sulle piazze abbandonando le serate nei grotti». Da questa decisione di concentrare gli sforzi, il festival ne guadagna in qualità e a sancirla è stata l’edizione culmine, «il 2013, il nostro apice. Sul palco di Cevio quell’anno si esibirono gli Status Quo, un momento straordinario e non solo a livello personale. Un’annata che ha visto anche stelle del blues come Robben Ford e Popa Chubby, tanto per citarne un paio».
Dopo quell’undicesima edizione, constatati successo, consolidamento e risposta del pubblico, gli organizzatori si sono ritrovati a riflettere sulla natura della loro manifestazione: «Nonostante l’enorme soddisfazione ci siamo resi conto che stavamo perdendo di vista la nostra anima. Stavamo diventando troppo grandi, a discapito dell’atmosfera familiare e della magia delle piazze. Ci siamo impegnati allora a riportare il festival alla sua dimensione originaria». Non a caso, l’edizione successiva è stata intitolata "Back to the Magic", cui partecipano Nazareth, Uriah Heep, Animals and Friends…
«I ricordi belli sono tantissimi. Personalmente, emozioni fortissime le ho provate al concerto degli Status Quo. Li ascoltavo da ragazzino; per me è stato avverare un sogno», racconta con trasporto. Apro una parentesi e chiedo a Fabio qual è stato il momento più duro. S’incupisce, sta pensando al 2017, anno in cui «il nonno, papà, fratello maggiore e carissimo amico Hannes Anrig è morto. È stato il momento più difficile della nostra storia, perché Hannes non era solo il nostro produttore, ma col tempo era diventato una delle colonne portanti del festival. Ho faticato ad accettare la sua dipartita», ammette e subito aggiunge: «È sempre presente nei nostri cuori, in ogni edizione c’è un po’ di lui».
Da allora, per ricoprire il ruolo lasciato vuoto da Anrig, il Vallemaggia Magic Blues si avvale di un "Producing Team" – Giancarlo De Bernardi, Daniele Curti, Raymond Frick e Fabio Lafranchi –, che si occupa di allestire la programmazione. «Il gruppo è ben assortito, ognuno di noi ha le sue sensibilità musicali, le proprie competenze e ciò permette di realizzare un cartellone equilibrato, come abbiamo fatto per le edizioni 2018, 2019 e 2021», illustra il promotore.
E dopo una 19esima edizione all’insegna del piano pandemico, quella giubilare (lo si può scrivere) di quest’anno, una volta più che mai, tiene fede alla formula primigenia con «concerti infrasettimanali, scenografia mozzafiato nelle nostre piazze, atmosfera familiare e semplice. Soprattutto torniamo alla normalità e per segnare l’importante anniversario abbiamo deciso di riportare in valle gli artisti che nel passato hanno lasciato il segno», chiosa Fabio Lafranchi.
"The smallest big Blues Festival in Switzerland" per l’edizione giubilare propone undici serate in cui ha chiamato a raccolta i musicisti che ne hanno segnato la storia. Si parte venerdì 8 luglio a Brontallo (dalle 21) con Amaury Faivre e Big Daddy Wilson. Mercoledì 13, a Moghegno si esibiranno Black Mama feat. Stephanie Océan Ghizzoni e Andy J. Forest. Il giorno successivo, alle 20, salgono sul palco Veronica & Max; Nothing Toulouse feat. Marija Gasparic; Justina Lee Brown. A Cevio, mercoledì 20 luglio (dalle 21) sarà la volta di Cek Franceschetti & The Stompers; Mike Zito. Il giorno successivo, si esibiranno Max Dega Shurablues feat. Angelo "Leadbelly" Rossi; Popa Chubby. Si arriva quindi a Maggia, mercoledì 27 (dalle 21) con i concerti di Mandolin’ Brothers e Dana Fuchs. La sera dopo, sempre dalle 21, andranno in scena i SuperDownHome e i Nine Below Zero. Lasciato alle spalle il mese di luglio, il 4 agosto a Gordevio (dalle 21) ci saranno i Freddie & The Cannonballs e Philipp Fankhauser. Venerdì (dalle 20), Luca Princiotta Band; The Quireboys e Philipp Bluedög Gerber Gang & Friends. Il 6 agosto, la piazza di Avegno vedrà salire sul palco Bat Battiston; Paolo Tomamichel Band; Delta Groove Band; The 20 Magic Anniversary Band. Infine, domenica 7 agosto (dalle 21) DimeBlend feat. Chiara Keyra Ruggeri; Lisa Doby e Sari Schorr.
Info: www.magicblues.ch.