Spettacoli

Ballerini del Super Bowl in rivolta: ‘Mai più gratis’

Ad accendere la miccia, la ballerina e attivista Taja Riley, che su Instagram denuncia che la maggior parte dei ballerini non pagati sono afroamericani.

Aspettando la superpartita (Keystone)
26 gennaio 2022
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Ballerini del Super Bowl in rivolta. Dicono basta allo show dell’intervallo senza retribuzione. La 56esima edizione della finalissima di football si terrà il prossimo 13 febbraio a Los Angeles e gli artisti scelti per l’half time show di quest’anno sono Snoop Dogg, Mary J. Blige, Dr. Dre, Eminem e Kendrick Lamar. Nessuno di loro riceverà compensi perché essere scelti per lo show è considerato un privilegio vista la platea di centinaia di milioni spettatori in tutto il mondo. Ma se le celebrity si prenderanno tutti i riflettori e la gloria, dietro la riuscita del loro spettacolo c’è anche il lavoro di centinaia di persone, per lo più ballerini, che senza un volto e senza un nome lavorano per giorni e giorni con turni estenuanti per il risultato finale. Il tutto senza ricevere alcun compenso, neanche per le spese di trasporto.

Ad accendere la miccia è stata la ballerina e attivista Taja Riley, che con un post su Instagram ha anche denunciato che la maggior parte dei ballerini non pagati sono afroamericani. “Sì, ci saranno 115 ballerini pagati – si legge – ma ho anche saputo che ci saranno 400 volontari non pagati (per lo più afroamericani) ai quali sarà chiesto di partecipare come corpo di ballo in questo Super Bowl”.

In un altro post la Riley ha fatto appello ai coreografi e agli addetti del settore chiedendo di smetterla di richiedere ballerini afroamericani senza dar loro un compenso. “È uno schiaffo in faccia a tutti coloro che fanno parte del settore della danza”, scrive. La produzione dello show dell’intervallo sostiene che a nessun ballerino viene chiesto di lavorare gratis, specificando anche che c’è differenza tra i ballerini professionisti e i volontari. Il casting per questi ultimi, inoltre, è stato curato da agenzie esterne.