Lac

En plein air con Osi, Masi e l’ensemble Kapelle Nogler

Questa sera alle 21, le prime parti dell'orchestra in un'anticipazione del progetto ‘Tracce; venerdì, conversazione con Albert Oehlen; sabato, suoni engadinesi.

Kapelle Nogler, sonorità originarie con tre strumenti ad arco e un clarinetto
25 agosto 2021
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Lac en plein air prosegue all'Agorà a partire da questa sera, mercoledì 25 agosto alle 21, con le prime parti dell’Orchestra della Svizzera italiana, Robert Kowalski (violino), Hans Liviabella (violino), Ivan Vukčević (viola), Jan Snakowski (viola), Johann Sebastian Paetsch (violoncello) e Luca Magariello (violoncello), insieme per il sestetto d’archi di Čajkovskij in re maggiore op. 70, o ‘Souvenir de Florence’, in quanto ispirato da un soggiorno che il compositore russo trascorse nel capoluogo toscano. Il concerto di questa sera è un primo assaggio di
‘Tracce’, progetto che l'Osi, dalla prossima stagione, dedicherà alla riscoperta delle opere di Čaikovskij.

Venerdì 27 agosto alle 21, in attesa della mostra Albert Oehlen – ‘grandi quadri miei con piccoli quadri di altri’, al via il prossimo settembre, il Masi propone una conversazione tra l’artista tedesco, il direttore Tobia Bezzola e la co-curatrice della mostra Francesca Benini. La conversazione, che si terrà in tedesco, sarà l’occasione per approfondire la complessa ricerca pittorica dell'artista, figura di rilievo dell’arte contemporanea, con al centro della sua ricerca limitazioni e regole che l’artista impone a se stesso, attraverso cui giunge a sempre nuovi spunti per ridefinire la comprensione della pittura.

Sabato 28 agosto alle 21, infine, l’ensemble Kapelle Nogler, formazione che fa rivivere le melodie di Johannes (1860-1938) e di suo padre Rudolf Nogler (1829-1888) di Ardez, Grigioni. L’ensemble ripropone le sonorità originarie con tre strumenti ad arco e un clarinetto. Tre degli attuali musicisti sono membri della Tonhalle di Zurigo, Clarigna Küng è una delle violiniste più affermate dell’Appenzello. Il viaggio sonoro di Kapelle Nogler passa anche dall Alpstein, grazie alla fusione tra la musica tradizionale appenzellese per archi con il clarinetto e i nuovi arrangiamenti di
Clarigna.