Intervista a Alessia Berra del Elise Hall Saxophone Quartet, ensemble protagonista del concerto di martedì 3 agosto
La serie di eventi sotto le stelle di Ceresio Estate continua martedì 3 agosto al Parco Scherrer di Morcote con il concerto dell’Elise Hall Saxophone Quartet, ensemble italiano che ormai da una dozzina d’anni si dedica con passione alla diffusione del nuovo repertorio per sassofono e lavora in stretta collaborazione con compositori come Michael Nyman. Ci racconta di questa formazione, introducendoci al concerto, a titolo di portavoce del gruppo, la sassofonista Alessia Berra.
Il vostro ensemble è intitolato a Elise Hall, pionieristica figura di sassofonista di fine Ottocento inizio Novecento. In che misura è di ispirazione la sua storia nella vostra attività e nel vostro essere musiciste?
Abbiamo voluto omaggiare l'importante figura di Elise Hall perché, oltre a essere una delle prime saxofoniste donne, la consideriamo un'artista chiave per la storia del nostro strumento. Nata a Parigi nel 1853, da una famiglia americana, Elise Hall inizia a suonare il saxofono in età adulta come terapia per contrastare la sua progressiva sordità causata da una febbre da tifo: da quel momento in poi, la musica diventa parte integrante della sua vita e la sua dedizione per lo strumento la porta a influenzare in modo significativo il panorama musicale dell'epoca. Grazie a lei, il repertorio solistico per saxofono classico, fino a quel momento non particolarmente ampio e variegato, si è arricchito di brani originali, da lei commissionati o a lei dedicati, scritti da illustri compositori francesi tra cui Claude Debussy, Florent Schmitt, André Caplet. Con il nostro quartetto al femminile, in modo analogo, desideriamo dare seguito al lavoro di Elise Hall: dal 2006, infatti, la nostra formazione è animata dalla volontà di diffondere e arricchire le pagine musicali per quartetto di saxofoni, collaborando con compositori attivi nel panorama internazionale.
Il programma del concerto per Ceresio Estate prevede una serie di brani di musica classica reinterpretati da Salvatore Sciarrino – uno dei massimi compositori contemporanei – per quartetto di sassofoni. Qual è il risultato di questo incontro tra passato e presente?
Le pagine di Sciarrino sono delle elaborazioni di brani del passato concepite per quartetto di saxofoni, una formazione che il compositore stesso definisce in questo modo: «incredibilmente omogenea fra tutte e duttile, nata oltre cent’anni fa, tuttavia di rado impiegata al di fuori del jazz e dunque ancora da esplorare». L'antologia di Sciarrino, nel riunire sapientemente composizioni di epoche lontane scritte da compositori di diversa estrazione (da Gesualdo da Venosa, passando per Bach e Mozart, fino ad arrivare a Gershwin e Porter, tra gli altri), va nella direzione di ampliare ulteriormente il repertorio da concerto per quartetto di sax. Attraverso l’arte della trascrizione e con una scrittura scevra da stereotipi, Sciarrino restituisce, rendendoli attuali, dei capolavori del passato alla contemporaneità, creando delle connessioni tra linguaggi e scritture apparentemente lontani. Per questo motivo, il passaggio tra le pagine musicali di Sciarrino e gli altri brani originali, scritti da compositori contemporanei, che proponiamo in concerto, risulta particolarmente fluido: sembra tutta musica di oggi, per il nostro strumento dalla voce così malleabile.
E come cambia il vostro stato d’animo nell’approcciarvi a repertori facenti capo a differenti stili ed epoche storiche?
La scelta di non concentrarci solo su un periodo storico o un genere specifico ci permette di dare spazio alla nostra curiosità e alla nostra voglia di sperimentare con il saxofono, uno degli strumenti a fiato più versatili. Affrontiamo sempre con grande entusiasmo lo studio di nuovi brani, purché siano in linea con il nostro progetto artistico, che predilige la scelta di musiche scritte da compositori viventi e interessati a esplorare contaminazioni tra linguaggi e influenze musicali di diverso tipo. Nel nostro ultimo disco "Crossfades", prodotto dall'etichetta Da Vinci Publishing, la nostra proposta artistica è molto chiara: sono infatti presenti brani nei quali confluiscono sonorità e linguaggi differenti che si fondono in un unico discorso, andando oltre le barriere di genere. Un magico caleidoscopio di frequenze del nostro tempo.
Come è nata la collaborazione con Michael Nyman?
Nyman ci contattò nel 2012, dopo essere stato piacevolmente colpito da una nostra interpretazione della sua più celebre composizione originale per quartetto di sax: il primo movimento della suite di brani Songs for Tony. Da quel momento, Nyman ci invitò a prendere parte a delle sue tournée in Italia, dedicandoci anche il brano inedito "Galton", presente nel nostro ultimo disco. Ricordiamo con particolare emozione il concerto condiviso con lui nel 2018 nell'ambito della Biennale di Venezia, durante il quale abbiamo suonato delle sue musiche, dirette da lui, nella suggestiva Cavea Arcari (Vicenza).