Intervista al violoncellista Michael Groß, fondatore di Parnassus Akademie sul concerto del 7 luglio a Caslano
Mercoledì 7 luglio alle ore 20.30 Ceresio Estate presenta, presso la Chiesa parrocchiale di Caslano, “Archi da Maestro”, concerto dedicato a capolavori per ensemble di archi di Richard Strauss, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven, che vedrà protagonista l’ensemble Parnassus Akademie di Stoccarda. Ci introduce al concerto il violoncellista Michael Groß, fondatore e colonna portante dell’ensemble.
Com’è nato questo ensemble e quali sono i vantaggi di avere un organico "a geometria variabile"?
La Parnassus Akademie è stata fondata da me nel 2006. Prima di questa data, con il Trio Parnassus ho suonato più di 200 diversi trii, tra i quali più di 100 sono stati registrati. La fondazione dell’Akademie è stata dettata da un mio desiderio di conoscere un repertorio che andasse oltre la letteratura per trio con pianoforte.
Con un gruppo misto o flessibile vi sono infinite possibilità di costruire programmi compositi. Ad esempio, due anni fa abbiamo registrato un doppio cd con opere di Bernhard Molique; nel primo CD vi sono opere per trio con pianoforte – dunque qualcosa di molto convenzionale. Nel secondo cd invece, oltre al quartetto con pianoforte, c’è anche un quintetto con un organico speciale: flauto, violino, due viole e violoncello. Questi sono gli organici che rendono interessante la Parnassus Akademie e con cui posso fare il giocoliere. E tutto ciò è fantastico!
I vostri programmi sono caratterizzati dall’accostamento di brani di repertorio e rarità. Con che criteri vengono allestiti?
In linea di principio tutto funziona attraverso la ricerca. La maggior parte delle rarità che ho scoperto le ho trovate leggendo biografie o ascoltando programmi radiofonici su compositori poco noti. Ricevo inoltre suggerimenti da cui mi lascio guidare: ho ottimi contatti con musicologi che mi fanno sempre proposte interessanti. Per esempio, due anni fa ci ha contattati la Società “Christian Heinrich Rinck” con la richiesta di registrare i trii con pianoforte. Rinck, compositore nato nel 1770, come Beethoven, è stato per noi una grossa scoperta, così oltre al 250° anniversario di Beethoven ne abbiamo potuto celebrare un altro, andato altrimenti nel dimenticatoio. Il lavoro di ricerca mi riempie di gioia e mi stimola ogni giorno: ci sono tante cose belle e sconosciute ancora nascoste nelle biblioteche.
La Sinfonia “Pastorale” di Beethoven: qual è il significato, nel 2021, di eseguirla nell'arrangiamento per sestetto d'archi di Michael Gotthard Fischer?
All'epoca di Beethoven suonare i lavori sinfonici del momento con organici di musica da camera era una cosa assolutamente normale. Tutte le sinfonie di Beethoven esistono in versioni per le più varie formazioni. Lo stesso Ludwig ha trascritto la sua seconda sinfonia per trio con pianoforte. La ragione è semplice: era la maniera più comune per far conoscere e apprezzare questi lavori in una cerchia intima, casalinga, ad esempio durante una soirée. Anche molte composizioni per ensemble di fiati hanno avuto origine in questo periodo. In tempi più recenti, a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, Arnold Schönberg ha fondato un circolo per esecuzioni musicali private, al fine di eseguire grossi lavori orchestrali con organici cameristici. Lo scopo era di rendere possibile ad artisti e amatori dell’arte una vera e precisa conoscenza della musica moderna. Era un tempo lontano dalle nostre possibilità odierne, fatte di cd, mp3 e streaming; oggi purtroppo gli ‘Hauskonzerte’ non hanno più una grande importanza. Eseguire la Sinfonia Pastorale in sestetto nel 2021 è dunque un modo di ricordare quelle benemerite iniziative.