In scena il monologo ‘White Rabbit Red Rabbit’ che l'autore iraniano vuole sia una scoperta. Anche per l'interprete Margherita Saltamacchia
Sul palco senza aver prima letto il copione o fatto qualche ricerca: Margherita Saltamacchia si cimenterà, giovedì 27 maggio alle 20.45 al Teatro Sociale di Bellinzona, con lo spettacolo ‘White Rabbit Red Rabbit’ di Nassim Soleimanpour, esperimento teatrale tra i più affascinanti e curiosi.
Soleimanpour è obiettore di coscienza. La sanzione per chi in Iran si rifiuta di prestare servizio militare prevede fra le altre cose il ritiro del passaporto per due anni. Isolato dal resto del mondo, come risposta Soleimanpour nel 2011 ha scritto questo spettacolo pensato per girare il mondo al posto suo. ‘White Rabbit Red Rabbit’ tratta in maniera ludica di temi quali il potere, la manipolazione e la fiducia. Ogni volta, sul palco c’è un’attrice o un attore che non conosce nulla dello spettacolo, lo interpreta per la prima e unica volta e ha avuto la proibizione di cercare informazioni: il testo viene consegnato in busta sigillata di fronte al pubblico. Si va in scena senza prove, senza indicazioni di regia: il qui e ora nella sua massima espressione.
Fra coloro che si sono prestati al gioco ci sono nomi di primo piano del teatro e del cinema quali Whoopi Goldberg, John Hurt, Stephen Rea, Sinead Cusack, Marcus Brigstocke e il regista Ken Loach. In Italia il testo è stato portato in scena fra gli altri da Amanda Sandrelli, Gioele Dix, Lella Costa, Federica Fracassi, Marco Baliani, Fausto Russo Alesi, Daria Deflorian ed Emma Dante. A Bellinzona “White Rabbit Red Rabbit” va in scena in collaborazione con il Theater Chur, che ne propone una decina di rappresentazioni in diverse località dei Grigioni.