Spettacoli

Per non arrendersi, tra jazz e nuove musiche (e Pino Daniele)

La stagione di ReteDue riparte domani da Jazz in Bess. Da ottobre a dicembre, piano trio, jazz svizzero ed 'escursioni napoletane'. A colloquio con Paolo Keller.

Si comincia domani a Jazz in Bess con il Pius Baschnagel Group (foto: Arisa Petchenova)
20 ottobre 2020
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È più un motto che non un titolo. È un auspicio. La stagione di ReteDue (prima parte) è sempre ‘Tra jazz e nuove musiche’ ma porta con sé uno slogan che è diventato qualcosa di più: ‘Jazz per non arrendersi’. «È per marcare il fatto che proviamo a ripartire, anche se proprio in questi giorni le cose sembra si complichino ancora», spiega alla ‘Regione’ Paolo Keller, punto di riferimento della rassegna. «Con i partner – Jazz in Bess, Jazz Cat Club e l’Associazione Musibiasca – c’è stata una bella collaborazione, resa ancor più intensa e solidale dal voler mettere insieme qualcosa di comune in questo periodo così particolare, durante il quale ogni giorno gli scenari cambiano. Quello che poteva essere un concerto con posti limitati, ora lo è ancora, ma con mascherina. L’ordine d’altra parte è chiaro».

Numero perfetto

Sono cinque gli appuntamenti di questa prima parte, da ottobre a dicembre, con due fili conduttori: la musica svizzera, che non manca mai, e il piano trio, nelle sue forme più varie. Parola a Keller: «Il trio pianistico è formazione che attraversa tutta la storia del jazz, dagli anni Quaranta in avanti, e che poi si è sviluppata in maniera molto dotta, col modernismo dei vari Hancock, Jarrett e Corea, per citare tre nomi. Una formazione che resta classica e che negli ultimi 15-20 anni si è mossa in tante direzioni, rimanendo comunque un tipo di line-up molto diffuso anche tra i giovani». Lo spunto nasce anche dalla possibilità di reinvitare Bobo Stenson, che dalla Svezia doveva arrivare la scorsa primavera e che ora sembra potrà essere finalmente accolto, anche per registrare nell’Auditorio della Rsi il suo nuovo album per la storica ECM. Subito dopo il concerto del 5 dicembre, nel medesimo luogo (con Anders Jormin, contrabbasso, e Jon Fält, batteria), a chiudere la prima parte di rassegna.

Uno degli altri motivi d’orgoglio è per Keller il 'Weltklasse Trio' composto da Hans Feigenwinter (pianoforte), Bänz Oester (contrabbasso) e Norbert Pfammatter (batteria), «luminari del jazz» già transitati nelle stanze della Rsi in occasione di una tournée organizzata dalla Migros a fine anni Novanta, intrecciatisi in quell’occasione con grandi nomi come Joe Lovano, Chris Potter, Paul Motian. Il trio svizzero sarà sul palco dello Studio 2 giovedì 26 novembre. La Svizzera – nell’evento più vicino, il doppio concerto del 22 ottobre a Jazz in Bess – avrà anche i nomi di Pius Baschnagel, batterista zurighese presente con il suo quintetto, e quello dell’altro zurighese Christoph Irniger (sax), con Raffaele Bossard (basso), Ziv Ravitz (batteria) e Reto Suhner (sax). Sempre svizzero è il trombonista Samuel Blaser, il 28 ottobre a Jazz in Bess con il suo ‘Early in the morning’, omaggio alle radici del blues.

'Around Pino'

C’è poi un capitolo più ‘crossover’ dedicato a un grande della canzone italiana, del quale spesso si trascura l’essere stato un superbo chitarrista, oltre che compositore colto. A omaggiare la world music di Pino Daniele, martedì 17 novembre al Teatro del Gatto, saranno Tullio De Piscopo, già batterista della band storica dell'album ‘Vai mo’’, Dado Moroni (pianoforte) e Aldo Zunino (contrabbasso). ‘Around Pino’ è il titolo del tributo del trio. «Non bisogna dimenticare le origini di Pino Daniele – commenta Keller – quella fusion partenopea, ai tempi di Napoli Centrale, per intenderci. Molti dimenticano quale jazzista dal punto di vista strumentale fosse Pino Daniele. Poi ha scelto un’altra strada, ma portata avanti comunque con grande classe ed esiti brillantissimi. È un piacere recuperare una figura così decisiva della musica, non solo italiana» (info: www.rsi.ch/cultura/musica/tra-jazz-e-nuove-musiche).