Spettacoli

Il Film Festival Diritti Umani svela tre film. E un ospite

L'edizione itinerante si aprirà con ‘Welcome to Chechnya’ e si concluderà con ‘I am Greta’. E accoglierà il regista iraniano Massoud Bakhshi

‘Welcome to Chechnya’ (con tecnologia DeepFace)
25 settembre 2020
|

Le discriminazioni che le persone LGBTQ subiscono in Cecenia; un ritratto di Greta Thunberg per raccontare non solo gli ideali, ma anche le fragilità della giovane attivista; una storia di giustizia, perdono e voyeurismo televisivo: a poche settimane dall'inizio della settima edizione, il Film Festival Diritti Umani Lugano anticipa tre film e un ospite.

Il festival si aprirà mercoledì 14 ottobre – a Lugano, sede tradizionale, ma altre proiezioni saranno Bellinzona, Locarno e Mendrisio – con ‘Welcome to Chechnya‘ di David France, “sconcertante testimonianza della repressione indotta dal governo ceceno nei confronti dell’omosessualità” spiega il direttore Antonio Prata. Per tutelare le vittime di persecuzioni, nel film è applicata la tecnologia DeepFace.

La chiusura, domenica 18 ottobre, vedrà invece il documentario di Nathan Grossman ‘I am Greta’, recentemente presentato all’ultima Mostra internazionale del Cinema di Venezia. È come detto un ritratto insolito di Greta Thunberg, presentata innanzitutto come una teenager con fragilità e difetti oltre che con una grande forza nel perseguire i propri ideali.

Sabato 17 ottobre, invece, si avrà la possibilità di incontrare il regista iraniano Massoud Bakhshi che presenterà al pubblico del festival il suo secondo lungometraggio ‘Yalda a night for forgiveness’, fresco di premio della giuria all’ultima edizione del Sundance. In una diretta televisiva dedicata alla Yalda, la celebrazione del solstizio d’inverno, Maryam condannata a morte per aver ucciso il marito si confronta con la figlia di quest’ultimo che secondo la legge iraniana può perdonare la donna e salvarle la vita.

Info:  www.festivaldirittiumani.ch.