Nuovo capitolo del ‘don't say gay’. Il portavoce del colosso dell'intrattenimento: ‘Continueremo a dare battaglia’
Nella battaglia tra Ron DeSantis e Disney, che va ormai avanti da mesi, il governatore che incassato una vittoria grazie a un giudice che ha respinto la causa per ritorsione intentata dal gigante dell'intrattenimento. Lo riportano i media americani. “Questo è un caso importante con gravi implicazioni per lo Stato di diritto e non finirà qui”, ha dichiarato un portavoce della Disney, annunciando che il colosso dell'intrattenimento continuerà a dare battaglia.
La disputa era nata dopo che Disney aveva criticato il divieto imposto da DeSantis alle scuole dello Stato di discutere di sessualità e genere nelle aule, la cosiddetta legge ‘don't say gay’. A quel punto, il governatore ha iniziato ad attaccare l'azienda definendola “woke”, ovvero sostenitrice della cultura dell’antirazzismo e della diversità alla quale il repubblicano si vuole opporre. Con questa decisione, le autorità della Florida hanno quindi deciso di privare Disney dell'autonomia che, in base a una legge del 1967, le permetteva di essere una sorta di micro-Stato almeno nelle aree occupate dai suoi parchi a tema. Una misura che, secondo la società, non è stata altro che un atto di ritorsione politica.