Società

Twitter restringe le maglie al linguaggio violento

Tra gli aggiornamenti ha introdotto nuovi divieti sui post che includono non solo minacce fisiche a persone ma anche a edifici e strutture

Le mosse dell’uccellino
(Keystone)
2 marzo 2023
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Stretta di Twitter contro il linguaggio violento. Il social rimette in piedi, almeno in parte, alcune delle regole precedenti l’acquisizione da parte di Elon Musk, stringendo le maglie su quello che gli utenti possono pubblicare sulla piattaforma.

Un tentativo di riabilitarsi dopo la riammissione di profili, come quello di Trump, che erano stati censurati online per comportamenti non idonei alle policy del gruppo.

Tra gli aggiornamenti, Twitter ha introdotto nuovi divieti sui post che includono non solo minacce fisiche a persone ma anche a edifici e strutture, sia private che pubbliche. Il profilo ufficiale TwitterSafe ha spiegato: "Abbiamo apportato alcuni cambiamenti alla nostra policy sui contenuti e linguaggi violenti. Oggi vogliamo lanciare ufficialmente la nostra ‘Violent Speech Policy’, che proibisce le minacce e gli inviti alla violenza, la glorificazione di quest’ultima e l’incitazione alla forza bruta".

Box informativo sul social network

Nella sezione di domande e risposte del social network è apparso un nuovo box informativo che recita "non potrai minacciare di infliggere danni fisici ad altri, il che include (ma non si limita a) minacce di morte, tortura, molestie sessuali o altre forme di violenza su terzi. Ciò include anche la minaccia di danneggiare la casa o il rifugio di un civile o delle infrastrutture che sono vitali per le attività civili, economiche e quotidiane".

La mossa è un’inversione di tendenza rispetto a quello che l’attuale proprietario di Twitter, Elon Musk, aveva affermato in passato, ossia la volontà di rendere il social network un luogo per la libertà di espressione. Visti i licenziamenti che hanno ridotto, dallo scorso ottobre, la forza lavoro di Twitter da 7’500 a meno di 2’000 dipendenti, non è chiaro come il team rimasto potrà far fronte alle nuove norme, seppur gran parte del sistema di monitoraggio del social sia informatizzato e basato su controlli automatici.