Società

Elon Musk: ‘Lascerò Twitter ma serve un successore folle’

Il miliardario dice di voler seguire l’esito di un sondaggio sul social. La maggioranza dei votanti s’è espressa a favore di un suo ritiro da Ceo.

(Keystone)
21 dicembre 2022
|

Elon Musk è pronto a fare un passo indietro: lascerà la guida di Twitter non appena avrà trovato "qualcuno abbastanza folle da assumere l’incarico". L’apertura del miliardario segue l’esito del sondaggio online fra i suoi 122 milioni di follower, ai quali nei giorni scorsi ha chiesto se fosse opportuno dimettersi da amministratore delegato della società che cinguetta.

A sorpresa, almeno per Musk, la maggioranza si è detta a favore delle sue dimissioni mettendo di fatto il patron di Tesla all’angolo. Dopo giorni di silenzio, quasi ignorando il ‘risultato elettorale’, il miliardario è però uscito allo scoperto annunciando il suo possibile ritiro.

Musk ha tuttavia precisato che, una volta lasciato l’attuale ruolo, si concentrerà sulla parte ingegneristica di Twitter lavorando con coloro che si occupano di server e software. Non è escluso che mantenga comunque una mano lunga sul timone della società, paragonata a un aereo che vira verso terra "ad alta velocità, con i motori in fiamme e i controlli che non funzionano". Proprio per questo – ha spiegato il patron di Tesla – sono stati necessari forti tagli: senza ci sarebbe stato un flusso di cassa negativo per tre miliardi di dollari.

Guardano con speranza al passo indietro di Musk gli azionisti di Tesla. I titoli del colosso delle auto elettriche sono in rialzo a Wall Street con le indiscrezioni su un possibile nuovo round di tagli del personale nel primo trimestre del 2023 e di un congelamento delle assunzioni. Il modesto rimbalzo dell’1% però non può nulla di fronte al crollo del 60% registrato da Tesla dall’inizio dell’anno, mandando in fumo 626 miliardi di capitalizzazione di mercato. Per Tesla una parabola inimmaginabile visto che solo fino allo scorso anno sembrava imbattibile e la sua corsa inarrestabile.

Il Covid e la crescente concorrenza delle case automobilistiche tradizionali hanno però causato non poche difficoltà a Tesla, anche se - è il parere diffuso - la ‘colpa’ principale del calo è di Musk e della sua Twitter, responsabili dell’aver fatto crollare il valore di Tesla ormai sotto quello di Exxon. Al lavoro 24 ore al giorno sette giorni su sette al social, Musk si è distratto da Tesla e sembra, è la lamentela, averla dimenticata. A mettere sotto ulteriore pressione di titoli è poi il timore che di fronte alle possibili difficoltà economiche di Twitter il miliardario possa vendere ulteriori titoli Tesla.

Se gli azionisti ‘piangono’, brindano invece coloro che hanno effettuato vendite allo scoperto sui titoli del colosso di Musk. Dopo una lunga attesa e di fronte a una volata senza precedenti, basata a loro avviso non sui fondamentali, le loro scommesse contro Tesla sono fruttate e quest’anno hanno realizzato 15 miliardi di guadagni. La loro speranza è che la corsa al ribasso non sia finita e il mercato continui a girare le spalle al miliardario. Per Musk insomma una nuova sfida contro quelle stesse cassandre che hanno spinto Tesla negli anni scorsi sull’orlo della bancarotta ma poi sono state sconfitte.