Secondo uno studio, chi si cimenta con racchetta e pallina allunga la vita di quasi dieci anni
Se lo sport fa bene, il tennis è ai vertici della classifica per incidenza positiva sulla qualità della vita: chi lo pratica ha un’aspettativa di vita maggiore di 9,7 anni in più rispetto a chi non fa attività sportiva, quasi il doppio rispetto, ad esempio, al calcio (4,7 anni di vita in più) e il tasso di mortalità per chi pratica sport con racchetta è del 47% in meno in confronto a chi fa una vita sedentaria. Sono alcuni dei dati, provenienti da due ricerche, durate una quarantina d’anni, e che hanno coinvolto circa 80mila persone in tre nazioni, presentati al convegno ‘Il tennis allunga la vita’, promosso da Tennis & Friends, Fit, Nitto Atp Finals in collaborazione con Asl Città di Torino, Azienda Zero, Comune e Regione, mentre a Torino si svolgono le Apt Finals di tennis.
«Nella società in cui viviamo, quando esplode un fenomeno, e in questi anni il tennis e il padel lo sono stati almeno in termini numerici, ci sono una serie di barriere da abbattere per consacrare i risultati di questo fenomeno – ha sottolineato il presidente della Fit, Angelo Binaghi –. Fra queste alcune resistenze che derivano da false credenze, come ad esempio che il tennis faccia male, soprattutto ai bambini, che è quanto di più sbagliato si possa dire. Per noi dunque è un grande aiuto poter parlare con dati scientifici di queste false credenze, buttarle giù e affermare quanto lo sport, e il tennis in particolare, abbia riflessi straordinari sulla persona da un punto di vista sanitario. Pensiamo anche a come durante la pandemia il tennis sia stato consacrato come lo sport più sicuro da praticare anche in momenti difficili».