Società

Su iOS 16, la ‘modalità di blocco’ migliora la privacy

La nuova funzionalità, che permette di proteggere la sfera privata dei suoi utenti, è stata pensata in particolare per attivisti e giornalisti

C’è del nuovo nella ‘Mela’
(Keystone)
17 luglio 2022
|

Nei giorni scorsi, Apple ha rilasciato agli sviluppatori la terza beta di iOS 16. Il prossimo sistema operativo per iPhone, che sarà rilasciato pubblicamente in autunno insieme alla presentazione degli iPhone 14, introduce la ‘modalità di blocco’. Conosciuta in inglese come ‘lockdown mode’, si tratta dell’ennesimo tentativo del colosso di Cupertino di proteggere la privacy dei suoi utenti.

Una volta attivata all’interno delle impostazioni del cellulare, la modalità impedisce a terzi, tanto connessi da remoto quanto fisicamente con lo smartphone, di accedere a informazioni sensibili, tra cui le email, la rubrica, foto e video presenti sul dispositivo.

La stessa Apple ha affermato che una novità del genere è pensata per attivisti e giornalisti che, sempre di più, cadono sotto l’operato di agenzie che concedono a Governi ed enti la possibilità di violare i telefonini, con software spia.

La lockdown mode blocca tutti i tipi di allegati e disabilita le anteprime dei collegamenti in Messaggi. Blocca le chiamate FaceTime, gli inviti e le richieste di servizio in arrivo da soggetti sconosciuti. Ferma le connessioni cablate a computer o periferiche quando il dispositivo è bloccato e non permette l’attivazione di alcune tecnologie web, come la compilazione JavaScript, che può nascondere insidie di sicurezza.

Nell’ottobre 2021, Apple aveva citato in giudizio lo sviluppatore Nso Group per il programma Pegasus, di fatto un virus che spia ogni elemento del device e i dati in esso contenuti. Pegasus è stato utilizzato da vari Paesi per tracciare dissidenti, giornalisti e altri presunti oppositori dei governanti.

Per Ivan Krstic, capo dell’ingegneria e dell’architettura della sicurezza di Apple, "la modalità di blocco è rivoluzionaria e riflette il nostro impegno nel voler proteggere gli utenti anche dagli attacchi più rari e sofisticati".