Il 21 giugno segna l’inizio astronomico della stagione estiva. Numerose le credenze, fin dai tempi antichi, legate a questa ricorrenza
Oggi inizia l’estate, almeno dal punto di vista astronomico. Il 21 giugno, come noto, è infatti il giorno del solstizio d’estate, il momento dell’anno in cui il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge nell’emisfero Nord la massima altezza sull’orizzonte. L’impressione visiva che l’astro si "fermi" nella sua salita rispetto all’equatore terrestre è all’origine del termine solstizio, unione in latino delle parole "Sol" per sole e della derivazione del verbo "stare". La data di oggi rappresenta il giorno più lungo dell’anno, ovvero quello con il massimo divario fra l’ora dell’alba e quella del tramonto: quest’anno, il sole è sorto alle 5.37 e tramonterà alle 20.51.
Nelle religioni pagane antiche, fondate fra l’altro sull’adorazione degli astri e in generale sui cicli naturali, la data di oggi rivestiva un ruolo di notevole importanza, sopravvissuto in alcune usanze fino ai giorni nostri. Una fra tutte, il raduno di Stonehenge per celebrare il rito del solstizio d’estate, che torna quest’anno dopo la fine delle restrizioni Covid. Neppure lo sciopero dei treni ha fermato adepti del culto new age, appassionati e curiosi vari, che si sono riuniti nel celebre sito neolitico nell’Inghilterra meridionale: secondo la stampa locale erano in seimila e si tornano quindi a vedere le folle del pre pandemia. I partecipanti, in quella che è stata una festa multicolore e pacifica, si sono rivolti secondo costume verso l’imponente cromlech ("circolo di pietra" in bretone) levando le braccia in direzione del sole che sorgeva in un cielo attraversato da qualche nuvola e cercando di scorgere il passaggio dei raggi fra le lastre rocciose.
Sempre oggi cade, per i seguaci del neopaganesimo, il Litha, uno degli otto Sabbat dell’anno. E anche il Cristianesimo, nel suo processo di sovrapposizione ai culti pagani, ha utilizzato la data del solstizio d’estate facendola coincidere con il periodo per i festeggiamenti in memoria di San Giovanni Battista, colui che battezzò Gesù Cristo, che da calendario cade il 24 giugno. La notte precedente, il 23 giugno, nel folklore popolare è considerata una notte "magica", in cui le forze della natura acquisiscono poteri sconosciuti e amplificati, e in cui le streghe si riunivano per il loro sabbath. Fra le credenze legate a tale periodo dell’anno, una delle più note è quella della rugiada di San Giovanni, che nella tradizione popolare cristiana rappresenterebbe le lacrime di Salomè alla vista della testa del Battista che aveva richiesto al re Erode e che, se bevuta, avrebbe effetti positivi per la salute, così come le erbe da essa bagnate. In molte parti d’Europa, come ad esempio a Torino, il culto del Sole sopravvive nell’antica usanza del Falò acceso in piazza Castello e che, a seconda del lato verso cui cade la pira, presagirebbe un anno buono o cattivo.