Alla Biblioteca cantonale di Locarno, domani sera, una conferenza per conoscere una delle protagoniste del socialismo e del femminismo italiani
"Mi auguro, per il trionfo della causa del mio sesso, solo un po’ più di solidarietà fra le donne. Allora forse si avvererà la profezia del più grande scrittore del nostro secolo – Victor Hugo – che presagì alla donna quello che Gladstone presagì all’operaio: che cioè il secolo XX sarà il secolo della donna".
Dottora dei poveri, madonna slava, madrina del socialismo o più semplicemente Signora Anna sono solo alcuni degli appellativi con cui i contemporanei definivano Anna Kuliscioff (Crimea, 1854 - Milano, 1925), intellettuale e militante dalla notevole complessità. Una "eterogeneità insita" – scrive Elena Vozzi in ‘In te cerco la vita. Lettere di una donna innamorata della libertà’ (L’Orma Editore, 2017) – che definisce la figura della principale protagonista di socialismo e femminismo italiani agli inizi del XX secolo, per i quali ha combattuto su più fronti.
Al secolo Anja Rosenstein, un’Anna appena diciottenne parte alla volta di Zurigo dove è ammessa al Politecnico. L’istituto turicense si rivela un luogo di grande libertà di pensiero dove la ragazza trova il suo ambiente ideale e dove la sua vita comincia a contrassegnarsi da una continua lotta per la libertà. Tornata in patria, aderisce alla cosiddetta "andata al popolo" ma alla fine degli anni 80 del 1800 è costretta a scappare e riparare in Svizzera (oltre a Zurigo, visita anche il Canton Ticino). Stringerà amicizie importanti nella cerchia anarchica e del nascente ambiente socialista e conoscerà Andrea Costa, per un po’ di tempo suo compagno. Kuliscioff compie studi in medicina, iniziati in Svizzera e completati in Italia dove svolge un’intensa attività gratuita in favore dei poveri. Insieme al marito Filippo Turati, Anna condivide la direzione della ’Critica sociale’: è una delle prime donne a essere iscritte all’albo dei giornalisti. A ridosso del Novecento, prende parte al movimento per l’emancipazione delle donne, di cui è una fra le figure più rappresentative. Fra le sue battaglie più celebri v’è l’approvazione nel 1902 della prima legge italiana di tutela del lavoro femminile e minorile e la lotta per il suffragio universale. "Prodigio di libertà e indipendenza, Anna Kuliscioff ha attraversato da protagonista tre decenni della vita politica europea dando un incalcolabile contributo nelle battaglie per i diritti delle donne e dei lavoratori", sintetizza bene la presentazione nel risguardo del volumetto a cura di Vozzi.
L’occasione per scoprire la figura della rivoluzionaria russa è un incontro organizzato dal Gruppo culturale della sinistra del Locarnese e Valli, in collaborazione con la Biblioteca cantonale di Locarno. La serata è in calendario venerdì 20 maggio, dalle 18.15, e sarà ospitata dalla Biblioteca cantonale di Locarno (Bclo). Durante l’incontro interverranno Marina Cattaneo (vicepresidente della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano) e lo storico ticinese Maurizio Binaghi; entrambi dialogheranno con la mediazione del direttore della Bclo Stefano Vassere.