Il social si è confrontato con le richieste di rimozione di contenuti: temi caldi dei clip rimossi, pandemia e disinformazione
Quale social network di successo, anche TikTok deve dar seguito alle richieste di rimozione dei contenuti considerati inappropriati, sia da parte delle aziende che di governi e degli stessi iscritti. Al pari di altre big company di internet, TikTok ha cominciato a pubblicare un Rapporto sulla Trasparenza, che indica la natura dei clip rimossi e l'andamento delle richieste. In quello più recente, che copre la seconda metà del 2020, un interesse particolare va ai temi legati alla pandemia e all'eventuale condivisione senza controllo di video con elementi di disinformazione, sulla diffusione della malattia e vaccini.
Nello specifico, sono 89.132.938 i video rimossi a livello globale dal 1 luglio al 31 dicembre scorsi, per violazioni delle linee guida della community o dei termini di servizio (meno dell'1% di tutti i video caricati su TikTok). Il 92,4% è stato rimosso prima di essere segnalato da un utente, l'83,3% prima di venire visualizzato anche una sola volta e il 93,5% entro 24 ore dalla pubblicazione. Sono 6.144.040 gli account rimossi per violazioni mentre ben 9.499.881 quelli spam, dai quali sono partiti i 5.225.800 di filmati spam cancellati. "Abbiamo inoltre impedito la creazione di 173.246.894 account con strumenti automatici" spiega TikTok. "Il nostro centro informazioni sul Covid-19 è stato visualizzato 2.625.049193 volte. I banner che reindirizzano gli utenti verso il centro informazioni sono stati aggiunti a 3.065.213 video.
Gli avvisi di pubblica utilità sugli hashtag che indirizzano gli utenti alle risorse di salute pubblica dell'OMS e delle organizzazioni locali sono stati visualizzati 38.010.670.666 volte. 51.505 video sono stati rimossi per aver promosso disinformazione sul Covid-19 e, di questi, l'86% è stato rimosso prima di essere segnalato, l'87% entro 24 ore dalla pubblicazione su TikTok e il 71% non ha ricevuto alcuna visualizzazione".