Società

Dopo le musicassette sono arrivati i podcast

Oggi è possibile ascoltare e guardare le trasmissioni già andate in onda con un semplice click del mouse

L'era prima di internet (Keystone)
4 agosto 2018
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Consultare gratuitamente contributi video e audio in qualsiasi momento. Lo permettono i cosiddetti podcast, grazie ai quali si possono anche creare le proprie hitparade legalmente. I podcast esistono già da diverso tempo, ma negli ultimi anni nuove applicazioni per dispositivi mobili e servizi per computer ne hanno facilitato l’accesso e l’uso.

Per capire esattamente di cosa si tratta si deve tornare ai tempi antecedenti all’era di internet, quando milioni di giovani si mettevano davanti a una radio, aspettando il loro brano preferito e cercando di premere il tasto ‘rec’ al momento giusto per registrare la canzone su una musicassetta. Allora questo era l’unico modo per appropriarsi del brano preferito, che in seguito permetteva di rigoderselo anche ‘in solitaria’ con il leggendario walkman.

Oggi nell’era di internet il consumo mediatico è cambiato radicalmente, ma sussiste ancora il desiderio di riascoltarsi una trasmissione, anche in un secondo momento. Attualmente ciò è possibile su quasi tutte le televisioni, ma su una radio il tasto per ‘tornare indietro’ spesso manca ancora.

Molte emittenti radio mettono così a disposizione le loro trasmissioni, già mandate in onda, gratuitamente su internet. Ad esempio sul sito www.rsi.ch/podcast si possono consultare in qualsiasi momento rubriche musicali o di informazione, che possono anche essere scaricate come dati mp3 sul proprio dispositivo elettronico. La Rsi mette però in guardia: scaricare i contributi resta gratuito, ma si possono usare solo in ambito privato. Ciò significa che le trasmissioni non possono essere ripubblicate su altri siti web o riprodotte a eventi pubblici.

Resta il fatto che oggi un semplice click con il mouse ha sostituito il tasto ‘rec’ sul radioregistratore degli anni 70. Su internet sono anche disponibili programmi gratuiti come Mp3DirectCut o Audacity che permettono di estrapolare singoli brani musicali da una trasmissione e che consentono così di crearsi una propria hitparade.

Ai podcast ci si può addirittura abbonare. In questo modo tutti gli episodi di una trasmissione verranno man mano scaricati e salvati sul proprio dispositivo elettronico. Ciò permette di poterli ascoltare anche senza una connessione a internet. Questi abbonamenti sono gestiti da applicazioni messe a disposizione ad esempio da Apple o Google. Ma ci sono anche altri produttori che offrono questi servizi, come Pockets Casts, Podcast Addict, Castbox o iCatcher. Queste app permettono di poter ascoltare le emissioni su dispositivi diversi o addirittura su un impianto stereo di nuova generazione.

Al trend dei podcast hanno poi fatto seguito le offerte di musica in streaming (ovvero tramite una connessione internet). Una delle app più famose in questo senso è Spotify. Nel frattempo anche quest’ultima mette a disposizione funzioni speciali per poter navigare tra diversi archivi radio e podcast. Questa tecnologia non si limita però solo ai contributi radiofonici. Ta tempo esistono anche i videopodcast che permettono di consultare o abbonarsi a trasmissioni apparse in televisione o su internet.