Società

Infanzia negata, adulto 'malato'

Uno studio dell'Università di Ginevra dimostra come un bambino vulnerabile diventi un uomo problematico

16 febbraio 2018
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Le difficili condizioni di vita subite durante l’infanzia si ripercuotono quasi inevitabilmente sulla salute in età adulta: lo hanno constatato ricercatori dell’Università di Ginevra, nell’ambito di uno studio condotto in Europa presso più di 24’000 persone di età compresa fra i 50 e i 96 anni. Finora non esistevano "dimostrazioni solide" della correlazione fra la vulnerabilità economica vissuta nell’infanzia e la salute delle persone in età avanzata, rileva l’Università in un comunicato odierno. I ricercatori Boris Cheval e Stéphane Cullati hanno analizzato quasi 100’000 dati riuniti dall’inchiesta sull’invecchiamento e le condizioni di salute dei pensionati, svolta dall’Unione europea con l’obiettivo di esaminare le condizioni economiche, sociali e sanitarie delle persone anziane. Nel quadro della ricerca è stata esaminata la forza della presa di 24’179 persone con più di 50 anni.

I risultati ottenuti sono stati confrontati successivamente alle condizioni di vita di queste persone quando avevano dieci anni. Quali criteri delle condizioni di vita sono stati presi in considerazione: la professione del principale sostegno della famiglia, il numero di libri che c’erano in casa, la qualità dell’abitazione e il numero di persone che vivevano sotto lo stesso tetto, confrontato al numero di locali a disposizione. I risultati hanno dimostrato che "le persone che hanno vissuto circostanze socio-economiche sfavorevoli durante l’infanzia dispongono in media di una forza muscolare più debole rispetto a quella di persone che nei primi anni di vita hanno sperimentato condizioni più favorevoli".

Stando ai ricercatori, la correlazione rimane significativa anche quando sono presi in considerazione la situazione sociale e i comportamenti, negativi per la salute, osservati in età adulta dai partecipanti. "Il nostro studio suggerisce un effetto diretto, biologico e durevole di un inizio poco favorevole nella vita", rilevano Cheval e Cullati, che emettono l’ipotesi di un perturbamento dell’organismo e delle sue difese immunitarie, indotto da uno "stress cronico" provocato dalle difficili condizioni di vita durante l’infanzia. Lo studio dimostra anche che gli scandinavi godono globalmente di migliori condizioni di salute, indipendentemente dalla loro posizione nella società. Pubblicati dalla rivista "Age and Ageing", i lavori proseguiranno per stabilire come il sistema socio-economico di un paese possa attenuare la correlazione fra infanzia difficile e cattiva salute.