Dalla fibrillazione al flutter atriali possono evolvere in malattie cardiache più gravi. Colpiscono circa 59,7 milioni di persone a livello mondiale
L'esposizione acuta all'inquinamento dell'aria è risultata associata a un aumento del rischio di aritmia – battito cardiaco irregolare – in un ampio studio su 322 città cinesi pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.
Le aritmie comuni, la fibrillazione atriale e il flutter atriale, che possono evolvere in malattie cardiache più gravi, colpiscono circa 59,7 milioni di persone a livello globale. L'inquinamento atmosferico è un fattore di rischio modificabile per le malattie cardiache, ma finora non vi erano evidenze chiare di un collegamento tra smog e rischio di aritmie.
"Abbiamo scoperto che l'esposizione acuta all'inquinamento dell'aria era associata a un aumento del rischio di aritmia sintomatica", afferma Renjie Chen della Fudan University di Shanghai. "I rischi si sono verificati nelle prime ore dopo l'esposizione e potevano persistere per 24 ore. Le relazioni esposizione-risposta tra 6 inquinanti e 4 sottotipi di aritmie erano lineari", quindi al crescere dell'inquinamento aumenta il rischio di aritmie.