Scienze

Positivo da mesi al Covid, immunodepresso curato col vaccino

Il farmaco è stato utilizzato per la prima volta a scopo terapeutico. Il 37enne continuava a manifestare sintomi e a non poter uscire di casa

(archivio Keystone)
23 marzo 2022
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Per la prima volta è stato utilizzato a scopo terapeutico il vaccino anti-Covid della Pfizer e ha guarito un uomo di 37 anni immunodepresso e malato da mesi. L’uomo, Ian Lester, soffre della sindrome di Wiskott-Aldrich e per questo il suo sistema immunitario è debole e non riesce a combattere nemmeno un semplice raffreddore.

Ecco perché, quando si è ammalato di Covid, Ian non è riuscito a guarire ed è rimasto prigioniero in casa – a Caerphilly, in Galles – per oltre sette mesi, si legge sulla Bbc Health, vivendo giorno dopo giorno sempre più l’incubo di non poter uscire e lavorare, di essere comunque ancora ammalato oltre che contagioso.

Le condizioni di salute dell’uomo sono state monitorate per diversi mesi da ricercatori e clinici della Cardiff University e del Centro di immunodeficienza del Galles presso la University hospital of Wales.

Non soltanto l’uomo, mese dopo mese, continuava a essere positivo, ma manifestava anche sintomi, dal mal di testa alla mancanza di concentrazione, dall’accumulo di muco nelle vie respiratorie, alla fatica. Il suo non era Long-Covid perché nel suo sangue i clinici non hanno mai trovato una vera risposta immunitaria in atto contro il virus, praticamente nessun anticorpo. La sua era proprio una infezione persistente.

Così gli esperti hanno pensato di risvegliare il suo sistema immunitario con il vaccino anti-Covid, finora usato solo a scopo preventivo. Già dopo la prima dose gli esperti hanno visto dei cambiamenti nel paziente, con l’attivazione di una reazione immunitaria contro il virus; con la seconda dose finalmente Ian è potuto guarire e il suo tampone, sempre positivo per mesi, si è negativizzato.

I ricercatori pensano che questo approccio possa essere utilizzato su più pazienti immunodepressi che stanno lottando per vincere l’infezione. Adesso ci sono gli antivirali per aiutare questi pazienti, che non erano disponibili quando Ian combatteva con il Covid, ma, concludono i ricercatori, il vaccino potrebbe offrire una via di cura più economica e durevole nel tempo.