Scienze

Covid, più varianti (forse) presenti contemporaneamente

Nel corpo di una persona potrebbero esserci simultaneamente più mutazioni del virus, rallentando la guarigione. Lo indicano due studi

Lo studio potrebbe aiutare a capire meglio il fenomeno del long-Covid
(Ti-Press)
2 marzo 2022
|

Il coronavirus ‘gioca a nascondino’ con il sistema immunitario dei pazienti. Infatti diverse varianti di Sars-Cov-2 potrebbero essere contemporaneamente presenti, nascoste, in diverse parti del corpo di un individuo contagiato. Probabilmente questa condizione rende più difficile e lungo il processo di guarigione. È quanto suggerito da due studi, entrambi pubblicati sulla rivista Nature Communications e coordinati da Imre Berger alla University of Bristol e Joachim Spatz al Max Planck Institute for Medical Research a Heidelberg.

«Una serie incessante di varianti ha completamente rimpiazzato il virus originale e in questo momento Omicron e Omicron 2 dominano nel mondo – sottolinea Imre Berger –. Noi abbiamo esaminato una variante emersa tempo fa a Bristol, BrisDelta, che ha cambiato la sua forma rispetto al virus originario, e visto che BrisDelta è presente come sottopopolazione minoritaria nei campioni raccolti dai pazienti. Inoltre abbiamo visto che, rispetto al virus dominante durante la prima ondata di infezioni, BrisDelta sembra infettare meglio certi tipi cellulari».

«I nostri risultati hanno dimostrato che una persona può avere differenti varianti virali nel suo corpo – sottolinea Kapil Gupta che ha condotto il lavoro –. Alcune di queste varianti potrebbero usare le cellule renali o la milza come una nicchia per nascondersi dalle difese immunitarie del paziente, mentre il resto dell’organismo è occupato a difendersi dal virus dominante. Questo potrebbe rendere difficile per i pazienti sbarazzarsi del tutto del Sars-Cov-2».

Lo studio potrebbe avere diverse implicazioni cliniche, per esempio potrebbe aprire a nuove scoperte relative alle cause del long-Covid.