Ritrovati nei pressi di Segovia grandi menhir di quarzo il cui utilizzo non è ancora noto. Forse un osservatorio astronomico, forse luogo di culto o necropoli.
Un complesso di megaliti risalente a circa seimila anni fa, composto da grandi menhir di quarzo, nel cuore della Spagna: è la scoperta resa nota da un team di archeologi del Paese iberico, che ora definiscono il sito in cui hanno trovato queste tracce di civiltà preistorica la ‘Stonehenge della Castiglia e León’ (in riferimento alla regione in cui è situato). A riportare la notizia del rinvenimento è sta l'agenzia di stampa Efe.
Il direttore degli scavi, Raúl Martín, ha spiegato che ancora non è chiaro come venisse utilizzato il complesso, ma ci sono delle ipotesi: forse “un osservatorio astronomico, un luogo di culto o una necropoli”. Secondo un comunicato della regione della Castiglia e León, nella Penisola iberica sono stati ritrovati pochi complessi megalitici di questo tipo. Gli scavi in questo nuovo sito archeologico non sono ancora conclusi, precisa la nota.
Il ritrovamento è avvenuto nel comune di Bernardos, una piccola località situata nei pressi di Segovia, dove nel 2018 era già stata fatta una scoperta archeologica considerata importante: un dolmen (altro tipo di megalite) probabilmente utilizzato nello stesso periodo della preistoria come sepolcro collettivo.