Dopo 15 anni di silenzio, un 40enne colpito da ictus sfrutta un dispositivo in grado di leggere i segnali elettrici del cervello associati al linguaggio
Non riusciva a parlare da 15 anni a causa di un ictus e ora riesce a generare parole e frasi su un sintetizzatore vocale grazie a un dispositivo in grado di leggere i segnali elettrici del cervello associati al linguaggio. L'esperimento, coordinato dall'Università della California a San Francisco, è descritto sul New England Journal of Medicine. Il paziente, che ha poco meno di 40 anni, ha per ora un vocabolario di 50 parole che pronuncia a un ritmo di circa una ogni quattro secondi. L'ictus lo aveva paralizzato bloccando i muscoli di gambe e braccia e del tratto vocale, spiegano gli autori dello studio, ma lasciando intatte le funzioni cerebrali legate alla parola. Una volta impiantato il dispositivo all'esterno del cranio sono stati necessari mesi perchè il sistema ‘imparasse’ a tradurre i segnali elettrici emessi. I ricercatori, finanziati fra gli altri anche da Facebook, hanno aggiunto un ‘correttore automatico’ in grado d'intervenire in caso di segnali non chiari.
Al momento la velocità del linguaggio è circa un quarto di quella normale, ma il sistema è in continuo miglioramento. “Il test ci ha dato la prova che è una strategia possibile – spiega Edward Chang, l'autore principale, al sito Npr –. Ma penso che ci sia ancora molto da fare per migliorare”.