Scienze

Un segnale radio anomalo proveniente da Proxima Centauri

È stato captato dagli astronomi del Breakthrough Listen Project con il radiotelescopio Parkes in Australia. Ancora sconosciuta la fonte

Un rendering della superficie di Proxima b, satellite di Proxima Centauri (Keystone)
21 dicembre 2020
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Un segnale radio anomalo è stato captato dagli astronomi del Breakthrough Listen Project con il radiotelescopio Parkes in Australia. Proviene dalla direzione in cui si trova Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole a soli 4,2 anni luce ed è stato individuato questo autunno, analizzando i dati raccolti nel 2019. La notizia, segnalata dal quotidiano inglese 'The Guardian', è stata confermata dal Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che precisa sul suo sito come le possibili sorgenti di questo segnale possono essere diverse.

Il segnale, con una frequenza di emissione di 982 megahertz, non sembra provenire da un'antenna terrestre; potrebbe provenire da un satellite in orbita. Ci sono oltre 2'700 satelliti in funzione intorno al nostro pianeta. Ma se non fosse il segnale di un satellite, cos'altro potrebbe essere? Se non arrivasse da Proxima Centauri, potrebbe essere qualcos'altro che si trova molto oltre. I segnali radio naturali, prodotti da quasar o pulsar, non sono a banda stretta e non sono confinati a una ristretta gamma di frequenze, come invece sembra essere questo segnale.

"I segnali astronomici naturali – spiega Marta Burgay, ricercatrice dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) italiano – di solito sono su frequenze multiple in modo continuativo, non su una sola come in questo caso. Tuttavia noi terrestri emettiamo continuamente onde radio con queste caratteristiche". Basti ricordare che pochi anni fa, sempre dallo stesso telescopio, era stato colto un segnale radio che poi si è scoperto essere stato prodotto dal forno a microonde del centro visitatori della struttura. Un'altra ipotesi è che si tratti di segnali radio naturali emessi da un pianeta con un forte campo magnetico, come quello di Giove. "Ci sono molte possibili spiegazioni, ma fin quando non sapremo – conclude il Seti – dovremo continuare a considerare anche l'ipotesi aliena tra le possibilità".