Osservata per la prima volta l’atmosfera di un esopianeta roccioso, un “lontano fratello della Terra”, dove lontano indica non solo la distanza (una quarantina di anni luce, neppure troppo) ma anche che le somiglianze arrivano fino a unc erto punto, come si dirà.
Ad ogni modo, adesso sappiamo come è composta l’atmosfera di GJ 1132b. Pubblicata sull’‘Astronomical Journal’, la scoperta si deve al gruppo coordinato da Luigi Mancini, dell’Istituto tedesco Max Planck per l’Astronomia a Heidelberg, attualmente all’università di Roma Tor Vergata e all’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e da John Southworth, dell’Università di Keele. “Finora era stata osservata solo l’atmosfera dei giganti gassosi simili a Giove, esterni al Sistema Solare, adesso per la prima volta abbiamo visto l’atmosfera di un pianeta più piccolo, molto più difficile da individuare” ha detto all’Ansa Mancini.
Il pianeta GJ 1132b è, come accennato, roccioso, con un raggio di 1,4 volte superiore a quello della Terra. Ruota intorno alla stella GJ 1132, un po’ più piccola e fredda del Sole. È stato possibile osservarne l’atmosfera con il telescopio Mpg dell’Osservatorio europeo meridionale (Eso) in Cile, mentre il pianeta passava contro il disco della sua stella. “Quando il pianeta transita davanti alla sua stella ne blocca una piccola frazione di luce”, ha spiegato Mancini. Dalla quantità di luce bloccata “è stato possibile dedurre la dimensione del pianeta, mentre da come la assorbe nelle diverse lunghezze d’onda abbiamo individuato l’atmosfera”. Quest’ultima, secondo le prime analisi, potrebbe essere ricca di vapore d’acqua o di metano. “Potrebbe essere un mondo ricco d’acqua, con un’atmosfera di vapore caldo”, ha rilevato Southworth.
L’acqua esisterebbe solo in forma di vapore perché il pianeta è caldissimo: la temperatura stimata è di circa 300 gradi, dal momento che GJ 1132b è vicinissimo alla sua stella, almeno 100 volte più vicino di quanto la Terra lo sia al Sole. Non è, dunque, un pianeta ospitale, ma essere riusciti a vedere la sua atmosfera è un passo importante per andare in cerca di indizi della vita al di fuori del Sistema Solare. L’identikit dell’atmosfera “ci può fornire indicazioni sulla possibilità di un pianeta di ospitare la vita” ha rilevato Mancini.
Un pianeta ’abitabile’ dovrebbe avere un’atmosfera simile a quella della Terra, fatta di una miscela di ossigeno, azoto e anidride carbonica. Infine alcuni degli elementi dell’atmosfera possono essere la firma stessa della vita, perché potrebbero essere prodotti dagli organismi viventi.