L’Europa è prossima a Marte: l’arrivo del lander Schiaparelli sulla superficie del “pianeta rosso” è previsto per oggi alle 16.48. La missione ExoMars, gestita dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos), avrà così raggiunto il suo primo grande obiettivo e potrà guardare al futuro, in vista della sua seconda fase, prevista nel 2020. Per la prima volta un veicolo europeo attraverserà l’atmosfera di Marte in una discesa di sei minuti.
Saranno 353 secondi con il fiato sospeso: la storica discesa del lander durerà poco meno di 6 minuti, rallentando da una velocità di 21mila chilometri orari fino a posarsi sul suolo marziano. L’ingresso nell’atmosfera marziana inizierà a un’altezza di 121 chilometri, quando il lander avrà ancora una velocità molto elevata, e a rallentarne la corsa sarà il grande scudo termico, dal diametro di tre metri. A causa dell’attrito con l’aria raggiungerà una temperatura di 1’500 gradi. Dopo 3 minuti e 21 secondi, quando Schiaparelli sarà a 11 chilometri dalla superficie del pianeta, si aprirà il paracadute e la velocità di discesa scenderà a 1’650 chilometri orari. Pochi secondi dopo lo scudo termico si staccherà e a bordo del lander si accenderà l’altimetro radar che permetterà di misurare con precisione la distanza dal suolo e la velocità di discesa. Informazioni cruciali per passare alla fase più complessa.
A 322 secondi dall’ingresso nell’atmosfera marziana, a un’altezza di circa 1’100 metri, Schiaparelli sgancerà il paracadute e un secondo dopo accenderà i retrorazzi che controlleranno l’ultima parte di discesa, in cui rallenterà ulteriormente da 270 a 7 chilometri orari. Giunto a 2 metri dalla superficie, i motori si spegneranno e il lander cadrà al suolo. L’impatto sarà assorbito da una speciale struttura deformabile che sta alla sua base.
Schiaparelli si poggerà in una regione pianeggiante chiamata Meridiani Planum. L’obiettivo è raccogliere, anche durante la discesa, preziosi dati sui venti e sull’atmosfera marziani. Il lander sarà operativo solo per pochi giorni: potrà sfruttare unicamente l’energia accumulata nelle batterie, ma avrà comunque il tempo di raccogliere dati scientifici come la prima misura del campo elettrico della superficie del pianeta.
I dati saranno fondamentali per la prossima fase della missione ExoMars, che nel 2020 prevede l’invio di un rover con una trivella in grado di perforare il suolo fino a due metri di profondità, in cerca di tracce di vita.