Sogno o son Festival

Sanremo, le canzoni ‘Made in Italy’ (le pagelle, seconda serata)

Colapesce Dimartino una certezza, Rosa Chemical un martello, Tananai ebbene sì. La classifica dopo le prime due serate: Mengoni, sempre Mengoni

‘Splash!’
(Keystone)
9 febbraio 2023
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Premesso, di nuovo, il "prova ad andarci tu su quel palco se ne sei capace", le canzoni della seconda serata. Noi le abbiamo ascoltate così:

Will, ‘Stupido – ★✩✩✩✩
"Volevo fare il poeta". Giudizio: è tutto, a voi studio

Modà, ‘Lasciami – ★★★✩✩
Quanto al tema, si può dare di più. Quanto alla musica, anche. Quanto all’italiano, "quando poi farà buio e vai via di nascosto". Giudizio: la consecutio temporum

Sethu, ‘Cause perse – ✩✩✩✩✩
Via la parola ‘siga’ dalle canzoni. Uno canta ‘siga’ e viene squalificato, e condotto presso la caserma più vicina. Giudizio: come il titolo

Articolo 31, ‘Un bel viaggio – ★★★★✩
Più autobiografica di così si muore. Con ritornello pezzaliano, i due articoli cantano tristi verità come "Non volevamo crescere / Ma è successo tutto a un tratto", che ce lo diciamo anche noi una volta al mese. Giudizio: interessa l’Articolo

Lazza, ‘Cenere – ★★✩✩✩
"Primo in classifica ma non m’importa / Mi sento l’ultimo come persona". Sabato notte, primo in classifica potrebbe esserlo Jacopo Lazzarini che ha studiato al Conservatorio e ci tiene sempre a dirlo. ‘Cenere’ è una gran perdita di tempo per arrivare al ritornello che funziona, quindi perché non fare una canzone di soli ritornelli? Come ‘Vincere l’odio’. Chi? Lazza è quello che ha offeso Rocco Tanica? Ah. Giudizio: e cenere ritorneremo

Giorgia, ‘Parole dette male – ★★★★✩
Piano elettrico anni Novanta, anzi Novantissimi, quelli di Whitney Houston dalla quale un bel dì Giorgia avrebbe preso tutte le derive più souleggianti. Se la Todrara (cit.) avesse la canzone di Tananai, avrebbe già vinto Sanremo, l’Oscar e la guerra contro la Russia. Quanto alla capacità di scegliere le canzoni, è una vecchia storia. Una stella alla carriera e all’amore incondizionato. Giudizio: e poi?

Colapesce Dimartino, ‘Splash – ★★★★★
La canzone "parla di come ci si affanni a fare troppe cose per evitare la vita, delle sensazioni di fallimento e frustrazione amplificate da città come Milano", ovvero "Ma che mare ma che mare / Come stronzi a galleggiare". Più onomatopeici e meno leggerissimi, ma avercene. Giudizio: il peso delle aspettative (soddisfatte)

Shari, ‘Egoista – ★✩✩✩✩
"Forse vorrei una ragazza normale / Che mi guardi e mi sorrida mentre le scrivo canzoni d’amore", il sogno di una vita di metà della popolazione della Terra, maschile e non. Le ha dato una mano Salmo, ma non è una preghiera. Giudizio: amen

Madame, ‘Il bene nel male – ★★★★✩
Lei, che vende il suo corpo corpo corpo corpo, incontra lui dopo tanto tanto tanto tanto tempo, che le dà della poco poco poco poco di buono. Si dice in giro che il pezzo si sarebbe dovuto intitolare ‘Puttana’ ma che la Rai si sia opposta. Un solo neo, e a Sanremo non succede quasi mai: meglio su disco che dal vivo. Giudizio: bella. Quanto? Tanto tanto tanto tanto

Levante, ‘Vivo – ★✩✩✩✩
Alcuni sprazzi di poesia – "Ho il destino stanco / Forse ho corso tanto" – ma al 15esimo dei 22 "Vivo" la misura è colma. I capelli color Aldo Biscardi, invece del moro originale, affossano la bellezza che fu, e con essa qualsiasi "sogno erotico". Giudizio: Ponente

Tananai, ‘Tango – ★★★★★
Ci si può tappare le orecchie su una canzone e piangere come vitelli su di un’altra? Ultimo nel 2022 con ‘Sesso occasionale’, per la Legge di Vasco Rossi (che però arrivò penultimo) il brutto anatroccolo è diventato principe. Bravo perché ascolta i Police, bravo per avere preso lezioni di canto (l’ha detto lui), bravo per "le palazzine a fuoco", che sa di Califano giovane. Giudizio: Tananai, l’avresti detto mai

Rosa Chemical, ‘Made in Italy – ★★★★★
"Da due passiamo a tre / Più siamo meglio è". In salsa Celentano, questo "si farà l’amore ognuno come gli va" di Rosa Chemical – Rosa da mamma Rosa, Chemical da Chemical Romance (gruppo) – è arrivato fino in Parlamento. Appellandoci all’articolo 21 diciamo che – al netto del look – è il miglior pezzo del Sanremo 73. Saluto alla deputata Morgante e menzione alla trombetta finale. Giudizio: è una questione di Chemical

LDA, ‘Se poi domani – ★★★✩✩
"Circondatà". Inizia alla Pezzali questo valzerone per giovani innamorati e per le radio, scritto col cugino Francesco, non con papà Gigi. Non serve una laurea in ritornelli per capire che è la versione napoletana di ‘Perfect’ di Ed Sheeran (si copia da quelli bravi, mica dalle mezze calzette, la regola vale ovunque, soprattutto nell’arte). Giudizio: grazie, e ci saluti il papà

Paola & Chiara, ‘Furore – ★★✩✩✩
Paola (quella mora) e Chiara (quella bionda), "col tipico ritmo incalzante di cassa, rullante e Charleston" (cit). Se non fosse una mezza bestemmia, scriveremmo che ‘Furore’ ha la stessa malinconia di fondo di ‘Dancing Queen’ degli Abba. Per le sorelle Iezzi scrivono in otto: il testo non è Steinbeck, la modulazione è una ginocchiata nei fianchi, ma vuoi mettere "la pista" e "la strobo"? Giudizio: ci chiamavano bambine

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Questa la classifica espressa dalla giuria della Sala stampa dopo le prime due serate:

  1. Marco Mengoni, ‘Due vite’
  2. Colapesce Dimartino, ‘Splash!’
  3. Madame, ‘Il bene nel male’
  4. Tananai, ‘Tango’
  5. Elodie, ‘Due’
  6. Coma_Cose, ‘L’addio’
  7. Lazza, ‘Cenere’
  8. Giorgia, ‘Parole dette male’
  9. Rosa Chemical, ‘Made in Italy’
  10. Ultimo, ‘Alba’
  11. Leo Gassmann, ‘Terzo cuore’
  12. Mara Sattei, ‘Duemilaminuti’
  13. Colla Zio, ‘Non mi va’
  14. Paola & Chiara, ‘Furore’
  15. I Cugini di campagna, ‘Lettera 22’
  16. Levante, ‘Vivo’
  17. Mr. Rain, ‘Supereroi’
  18. Articolo 31, ‘Un bel viaggio’
  19. Gianluca Grignani, ‘Quando ti manca il fiato’
  20. Ariete, ‘Mare di guai’
  21. Modà, ‘Lasciami’
  22. gIANMARIA, ‘Mostro’
  23. Olly, ‘Polvere’
  24. LDA, ‘Se poi domani’
  25. Will, ‘Stupido’
  26. Anna Oxa, ‘Sali’
  27. Shari, ‘Egoista’
  28. Sethu, ‘Cause perse’