'Zitti e buoni': il 71esimo Sanremo è dei Måneskin

Fedez-Michielin secondi, Ermal Meta terzo. Premio della Critica Mia Martini a Willie Peyote, Premio Lucio Dalla a Colapesce Dimartino, Premio Bardotti a Meta.

La serata finale di Sanremo 2021, che ha incoronato vincitori i Maneskin, ha raccolto su Rai1 13 milioni 203 mila telespettatori pari al 49.9% di share nella prima parte, 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda. I Maneskin con il brano Zitti e buoni vincono il 71/o Festival di Sanremo. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

 

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“Chi ha fatto palo?” (buona domenica a tutti)

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Premio della Critica Mia Martini assegnato dalla Sala stampa a Willie Peyote per ‘Mai dire mai (la locura)’. Premio Lucio Dalla per la sezione Campioni a Colpesce Dimartino per ‘Musica leggerissima’. Premio Sergio Bardotti per il miglior testo a Madame per ‘Voce’. Premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale a Ermal Meta per ‘Un milione di cose da dirti’. Vince Sanremo...

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“Dedico questo Festival a tutti gli scomposti come me, a tutti i meridionali, a quelli con le spalle larghe” (Aiello)

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La respirazione è quella del Baffo delle televendite. Fasma come Roberto da Crema, nell'impresentabile ‘Parlami’

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Noemi specie protetta

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“Dan dabadan dabadan“

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“Non lasciamo la vità di sempre per pàura di restare da soli”, l'accento ai tempi di Random (o anche ‘accento random’)

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‘La musica ha cambiato la storia’ (Achille Lauro)

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Ma anche Cose sembra amare Coma

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Da come lo guarda, Coma ama Cose

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Coma_Cose dicono cose

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Umberto Tozzi non è solo ‘Ti amo’, ma anche ‘Dimentica dimentica’, capitolo più cantautorale sul male di vivere datato 1977 (con bella coda orchestrale filo-Eagles) eseguito al pianoforte. Da ‘Stella stai’ è tratto lo “sciovolasciovolascivola” che un giorno sarebbe stato anche di Mina, e da ‘Tu’ è tratto il tribale e antegabbanico “dan dabadan dabadan” che tanto ci piace e ci fa danzare come se non ci fosse un domani, un dopodomani e nemmeno una settimana prossima. Tutto, come sempre, finisce in ‘Gloria’, in versione con orchestra, brano che resiste all’usura e al coronavirus. Alle 00.42, è un motivo valido per andare avanti.

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“Amare senza avere tanto, urlare dopo avere pianto, parlare senza dire niente” è la ‘Musica leggerissima’ che raramente diventa poesia, e qui lo fa. Votate la Rappresentante di lista (lo dice il nome)

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Madame dice cose

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“Dan, dabadan, dabadan“

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Come la pasta asciutta: silenzio, canta Arisa

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“Dan, dabadan, dabadan”

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L’elegante, ritmico, sensato vomito di Willie Peyote, è degno del miglior Silvestri di ‘Salirò’. La montatura dell’occhiale, allo stesso modo, è degna del miglior Bill Foster de ‘Un giorno di ordinaria follia’. Free Willie.

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Grazie Amedeo #2

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(Rallenty, filtro patinato, musica melanonica, alla maniera di ‘Mai dire gol’ quando Osvaldo Bagnoli lascia il Verona) «Non ci sarà l’Amadeus ter, io e Fiorello ci abbiamo solo scherzato. Se in futuro, prima dei miei settant'anni, la Rai vorrà riaffidarcelo, molto bene, ma un terzo, nel 2022, non ci sarà. Fare due Festival di Sanremo è qualcosa di molto preciso e non può diventare routine. Lo ripeto, Sanremo è un evento, non un programma televisivo come, forzatamente, è stato quest'anno. Non vedo l’ora di tornare ai miei giochi, ai miei quiz, alla mia normalità. Grazie a tutti». Grazie Amedeo #1 

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Anno 2012, per non dimenticare...

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Extraliscio con ‘Bianca luce nera’ e Serena Rossi con ‘A te’ di Jovanotti, due dimostrazioni dell’esistenza del bello e del bravo. Colapesce Dimartino, due dimostrazioni dell’esistenza di Colapesce Dimartino.

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Ermal ‘Edward Mani di Forbice’ Meta canta il suo ‘Milione di cose da dirti’: la foto che vedete sarà la stessa con la quale chiuderemo, ma con il premio in mano. Fulminacci da ‘Santa Marinella’, sul litorale romano, fa della poesia, Francesco Renga è dissonante in tutto, dall'intro all'acuto. Forza Brescia, ma forza anche Francesco, che la prossima volta sceglierà dissonanze meno dissonanti.

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Fiorello omaggia Little Tony, Love Boat incluso (frammento di storia segue)

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L’inno nazionale eseguito dalla Banda della Marina Militare apre l’ultimo atto dell’Amadeus bis che non sarà tris almeno per il 2022: «Se la Rai vorrà richiamarci in futuro, prima dei nostri settant’anni, io e Fiorello ci saremo», aveva annunciato durante la conferenza stampa del sabato mattina. E con rapidità inconsueta – imposta dai giornali che in Italia escono anche di domenica e che vorrebbero il nome del vincitore prima della colazione – sfilano Ghemon con il suo ‘Momento perfetto’ che resta imperfetto per la fatica con la quale si comprende il testo, Gaia statuaria con ‘Cuore amaro’ e Irama, che guarda sé stesso cantare ‘La genesi del tuo colore’ dalla stanza d’albergo. Gio Evan ricostruito nel look che pare Ibra (“Gio Evan quando si lava è irriconoscibile”, The Jackal)