Sanremo

Col professor Matteo Faustini, 'Nel bene e nel male' (Pota!)

Stato d’animo 'bello, intenso, quello di un privilegiato di poter cantare qui'. Tra poco sul palco, cerca un posto in semifinale.

Un bresciano all'Ariston
5 febbraio 2020
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Oh, ta gha l’et fadä! «Ah sì, pota. L’è propes bèl!». Tradotto dal dialetto: Oh, ce l’hai fatta! «Ah sì, caspita. È proprio bello» risponde Matteo Faustini, 25enne bresciano laureato in scienze linguistiche e letterature straniere che nella tradizione delle belle voci della Leonessa d’Italia che va da Leali a Renga potrebbe ritagliarsi ‘Nel bene e nel male’, titolo della canzone in gara, un posticino tra ‘Deborah’ e ‘Angelo’. «Lo stato d’animo – raccontato in termini calcistici alla ‘Regione’ poco prima del debutto – è quello che si può immaginare. Ho cercato in queste settimane di preparami per essere il più possibile all’altezza di questa opportunità». Stato d’animo «bello, intenso, quello di un privilegiato di poter cantare qui».

Faustini ha vinto Area Sanremo con un brano tra il cantato e il parlato del miglior Tiziano Ferro, guadagnandosi uno dei due biglietti per l’Ariston e da lunedì scorso anche il Premio Lunezia per Sanremo. Da quando, in diretta tv, Amadeus ha fatto il suo nome, la vita d’insegnante di Musica, Ginnastica e Alternativa alle Elementari di Cologne, 7’500 abitanti nella Franciacorta, terra di bollicine, è drasticamente cambiata. «Ho insegnato fino a Natale, quello che è seguito non mi ha permesso di tornare in classe». Da cui la richiesta di aspettativa per provare a fare la storia e registrare ‘Figli delle favole’, album negli stores il 7 febbraio.

ll percorso di Faustini fino a Sanremo parte in tv con Giorgia che nel 2001 canta ‘Di sole e d’azzurro’ («È stata la prima volta in cui mi sono innamorato di una canzone»), continua con la gavetta, i tentativi a X-Factor, Amici, Area Sanremo, i concorsi, i provini privati e gli Smooth Criminals, tribute band di Michael Jackson. Insomma, «tante batoste, tante soddisfazioni» per uno che ha iniziato a lavorare per autoprodursi: «Credo in quello che faccio. E se non ci credo io chi ci dovrebbe credere?». La domanda di rito: che farà Faustini se vincerà Sanremo? «Oddio, non concepisco nemmeno il concetto di vittoria. Se vinco? Penso che urlerò, che esulterò. Abbraccerò la più grande quantità di persone possibile» e poi, «promozione permettendo, tornerò in classe per portare caramelle a tutti».