Sanremo

Sanremo, il Festival dalla A alla Z

Tutto (o quasi) quello che c'è da sapere sull’immarcescibile gara canora al via martedì 5 febbraio. Auguri...

('Cantare, oh oh oh oh')
26 gennaio 2019
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Appignani, Mario [o Cavallo Pazzo] Irrompe a sorpresa (?) durante l’edizione 1992 per gridare “Questo Festival è truccato, lo vince Fausto Leali” (vincerà Luca Barbarossa).

Ariston, Teatro [edificio] Dal Salone delle Feste del Casinò, dove si è svolto sin dal 1951, il Festival trasloca qui nel 1977.

Armstrong, Louis [trombettista] Chiamato nel 1968 ad eseguire in italiano traballante ‘Mi va di cantare’, il grande musicista vuole dilatare l’esecuzione improvvisando alla tromba, ma viene interrotto da Pippo Baudo (vedi poco sotto).

Bano, Al [cantante e viticoltore] Detentore di 15 partecipazioni, nel 2015 si riunisce con Power Romina per la gioia dei fan sovietici e per quella di Checco Zalone, che in 'Quo vado' celebra la saudade italiana.

Baudo Pippo [imperatore] Spalmate su 40 anni, detiene il record di conduzioni (13).

Benigni, Roberto [Premio Oscar] Nel 1980 bacia alla francese la compagna Olimpia Carlisi per 45 secondi di diretta tv, chiama il presidente della Repubblica Cossiga “Kossigaccio” e Papa Giovanni II “Wojtilaccio”. E la Democrazia Cristiana insorge.

Berté, Loredana [rocker] Nel 1986, molto prima di Lady Gaga, canta il brano ‘Re’ indossando un vestito in latex nero con finto pancione da donna incinta. È scandalo, l’etichetta la molla.

Bloodvessel, Buster [striker] Leader della band inglese ska Bad Manners, nel 1981 si toglie i pantaloni durante ‘Lorraine’, abbassa le mutande e mostra il deretano seminudo alle prime file.

Bongiorno, Mike [padre della tv] Tra le gaffe sanremesi spicca “Sono state votate 5 canzoni ieri e 5 stasera. In tutto fanno 12”. Sanremo gli ha dedicato una statua bronzea in via Escoffier.

Cutugno, Toto [un italiano vero] Manifesto dell’emigrante, nel 1983 ‘L’italiano’ si piazza soltanto al 5° posto. La canzone, che ha venduto milioni di copie nel mondo (qui con il Coro dell'Armata Rossa), fu rifiutata da Adriano Celentano. A proposito...

Celentano, Adriano [Il molleggiato] Ospite nel 2012, dichiara: “Giornali come ‘Avvenire’ e ‘Famiglia Cristiana’ andrebbero chiusi definitivamente. Parlano di politica anziché di Dio”. La politica si scalda ancor più di quando, nel 1961, diede le spalle alla telecamera cantando ‘24mila baci’.

Dalla, Lucio [genio] Intitolata ‘Gesù Bambino’, nel 1971 la censura pretende il cambio in ‘4 marzo 1943’. “Tra i ladri e le puttane” diventa “Per la gente del porto”.

Di Sanremo, Orchestra [musicisti, lanciatori di spartiti] Nel 2010, in disaccordo con giuria e televoto che escludono Malika Ayane e premiano il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici, gli orchestrali stracciano le partiture e le gettano orgogliosamente sul palco.

Dulbecco, Renato [biologo] Premio Nobel per la medicina nel 1975, presenta l’edizione 1999 con Fabio Fazio (ebbene sì, a Sanremo succede anche questo).

E le Storie Tese, Elio [Il Complessino] Nel 1996 vince Ron, ma i voti avrebbero premiato ‘La Terra dei Cachi’, seconda. In una settimana, la band cult “Come i Cult” (cit. Elio) sfoggia braccia di gomma, parrucche e travestimento da Rockets (band francese con le facce argentate). Vent’anni più tardi, vestiti da Kiss, torneranno con ‘Vincere l’odio’, canzone di soli ritornelli.

Faletti, Giorgio [fu attore e fu giallista] ‘Signor Tenente’, ispirata alle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, giunge seconda nel 1994.

Filogamo, Nunzio [presentatore] Con la frase “Cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate” inaugura nel 1951 il 1° Festival. Dopo avere condotto 3 edizioni, non può presentare la quarta: nel 1954, la sua presunta omosessualità avrebbe costretto la Rai cattolica a revocargli l’incarico.

Gabriel, Peter [innovatore] Nella 2ª serata del Sanremo 1983 esegue ‘Shock the monkey’. Volando sopra la platea aggrappato a una fune, l’ex Genesis si schianta di schiena contro il palco. Vista l’esistenza di ‘So’ e dei capolavori successivi, è chiaro che sopravvive (35 anni dopo, simbolicamente, sulla platea dell’Ariston volerà anche Mangoni vestito da Supergiovane).

Ghinazzi, Enzo [in arte Pupo] “Nel 1984 c’era il Totip e ricordo che comprammo le schedine, spendendo io 25 milioni, 25 milioni il mio impresario e altri 25 milioni la casa discografica. Questo è Sanremo”, disse Ghinazzi una mattina del 1992, prima di smentire tutto la sera stessa.

Gorbaciov, Mikhail [politico] Nel febbraio del 1999, il padre della perestrojka volò dal Cremlino sul palco dell’Ariston. E come Nostradamus: “I comunisti veri sono quelli di Rifondazione? Li compatisco, se non vedono cosa accade fuori dalla finestra sono condannati”.

Grandi, Irene [interprete toscana] ‘Bruci la città’ non è ammessa a Sanremo 2007. Uscita come singolo, sarà la canzone più ascoltata dell’anno.

Grillo, Beppe [rivoluzionario] Nel 1989 dichiara che “il Festival fa schifo” e si produce in un affondo alla categoria: “Giornalisti con tre lauree che andavano a Kabul, ora girano chiedendo ‘Dov’è Peppino Di Capri, che sono rovinato?”.

Houston, Whitney [divina] Ospite a Sanremo nel 1986, la cantante scomparsa nel 2012 esegue due volte il brano ‘All at once’, accogliendo la richiesta di bis.

Kensit, Patsy [non epocale cantante del non epocale gruppo Eight Wonder] Nel 1987, durante l’esecuzione della non epocale ‘I’m not scared’, la spallina del vestito le si abbassa dando vita a un epocale topless immortalato dalle telecamere.

Jalisse, I [coniugi] Vincono a sorpresa nel 1997 con ‘Fiumi di parole’, che ricorda ‘Listen to your heart’ dei Roxette (“ricorda” è un eufemismo). Il brano è quarto a Eurosong, ma per alcuni poteva vincere. Da cui il presunto boicottaggio per evitare che la Rai debba organizzare, l’anno successivo, un evento costosissimo.

John, Elton [rocket man] Vedi “Luzzatto Fegiz”.

La Notizia, Striscia [format] Marzo 1990: il programma rivela in anticipo i nomi dei primi 3 classificati. “Si disse che avevamo usato delle microspie. E invece chi fece la soffiata era un uomo di statura normale” scrive il creatore Antonio Ricci (la previsione si avvererà anche nel 1996).

Le Bon, Simon [sciupafemmine] Fratturatosi un piede in un locale durante la settimana, nella serata finale del Sanremo 1985 esegue con i suoi Duran Duran ‘Wild boys’ con il gesso.

Luzzatto Fegiz, Mario [critico musicale] Oggi lo si chiamerebbe influencer (ma il critico musicale, oggi, non influenza più un bel niente). Nel 1995 spedisce alla sua redazione la dettagliata esibizione di Elton John prima che questi si esibisca. Sir Elton, in viaggio da Montecarlo verso Sanremo, litiga con il fidanzato e fa inversione a U. Il pezzo è già in stampa ed esce il giorno dopo sul ‘Corriere della Sera’.

Martini, Mia [unica] Nel 1982 i giornalisti fondano il Premio della Critica appositamente per premiare la sua interpretazione di ‘E non finisce mica il cielo’ di Ivano Fossati. Dal 1996, un anno dopo la sua morte, il premio porta il suo nome.

Mercury, Freddie [rockstar] I Queen a Sanremo nel 1984 cantano ‘Radio Gaga’. Da un’intervista tv: “Cerco di cantare in modo naturale. Ci sono molti cantanti che la voce la usano meglio di me. Aretha Franklin, Rod Stewart. Mi piacerebbe tanto cantare come quelli veri”.

Modugno, Domenico [Mister Volare] Nel 1958 ‘Nel blu dipinto di blu’ viene bocciata perché scritta e cantata dalla stessa persona (cosa mai successa prima). Riammessa, vince. Nel 1968, complice il suicidio di Luigi Tenco l’anno prima, ‘Meraviglioso’ – storia di un aspirante suicida – è esclusa dalla competizione perché “fuori luogo”.

Molko, Brian [frontman alterato dei Placebo]. Nel 2001 si prende del “buffone” e del “cretino” dalle prime file dopo aver sfasciato chitarra e amplificatore alla fine di ‘Special K’. “Con quella faccia può andare allo Zecchino d'Oro”, commenta Piero Chiambretti.

Nazzaro, Gianni [interprete] Nel 1987 presenta alle selezioni ‘Perdere l’amore’ e viene scartato. Affidata a Massimo Ranieri, la canzone vincerà l’edizione 1988.

Nek [all’anagrafe Filippo Neviani] Nel 1993, il brano anti-abortista ‘In te (Il figlio che non vuoi)’, cantato in giacchetta elegante, scuote per motivi opposti femministe e mondo cattolico.

Occhiena, Marina [ex dei Ricchi e Poveri] Nel 1983 Angela la brunetta chiede che Marina la biondina sia allontanata poiché amante del compagno. Previo accordo economico, il trio può cantare a Sanremo ‘Sarà perché ti amo’.

Pagano, Giuseppe [aspirante suicida] Nel 1995 un disoccupato minaccia di lanciarsi dalla galleria dell’Ariston in piena diretta tv. Lo salva Pippo Baudo. “Cercava lavoro”, dirà il presentatore a Festival concluso. “Era tutta una messinscena”, dirà Pagano a ‘Striscia la notizia’.

Pizzi, Nilla [regina] Vincitrice del 1° Festival con ‘Grazie dei fior’. Diceva nel 1951: “Non sapevamo cosa fosse un festival. Capimmo che era importante quando ci dissero di vestirci eleganti”.

Povia [Giuseppe, cantante] Nel 2009, con ‘Luca era gay’, certifica che dall’omosessualità si può guarire. Il caso arriva sino a Strasburgo, per sospetta violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Power, Romina [cantante?] Vedi alla voce Bano

Queen, The [miti] Vedi alla voce Mercury

Rossi, Vasco [rocker] Penultimo nel 1983 con ‘Vita spericolata’, l’anno prima aveva fatto di meglio (ultimo con ‘Vado al massimo’).

Rubino, Renzo [cantautore dichiarato] Nel 2014, in barba a Povia e a Luca, il calabrese canta ‘Amami uomo’ (“Con le mani da uomo”), esplicita dichiarazione d’amore gay.

Salerno, Sabrina e Squillo, Jo [cantanti?] Eseguita nel 1991, la canzone ‘Siamo donne’ potrebbe essere oggi l’inno del movimento #metoo, non fosse che Julia Roberts su Hollywood Boulevard in ‘Pretty Woman’, quanto a look trasgressivo, pare un’educanda.

Solo, Bobby [Elvis d’Italia] A Sanremo ’64 canta in playback ‘Una lacrima sul viso’ per via di una forte laringite. Grazie a quello che oggi si chiamerebbe ‘lip-sync’, nessuno se ne accorge.

Straits, Dire [sultani dello swing] Nel 1981 gli 8 minuti della versione integrale di ‘Tunnel of love’ provocano mugugni in quanto playback.

Tatangelo, Anna [ragazza di periferia] Nel 2008 dedica il secondo posto al compagno D’Alessio. Il suo ‘Gigi ti amo’ è accolto da una selva di fischi.

Tenco, Luigi [cantautore] Si uccide nel 1967 a soli 29 anni in una stanza d'albergo, dopo l'esclusione della sua ‘Ciao amore ciao’ (qui cantata da Dalida in prova). Lo fa con un colpo di pistola che nessuno, nemmeno Lucio Dalla che stava nello stesso hotel, ha udito. Oggi, la sua morte sarebbe un ‘Cold case’ irrisolto. Times, Financial [giornale britannico] La rispettabilissima rivista economica definisce Sanremo 1998 “Una sagra del kitsch”.

Tognazzi, Ugo [attore] Nel 1962 l’annunciata scenetta con Raimondo Vianello sul presidente del Consiglio, il democristiano Amintore Fanfani, viene censurata dalla Rai.

Troisi, Massimo [comico] “Mi hanno detto che posso parlare di tutto tranne che di religione, politica, terrorismo e terremoto. E allora sono indeciso tra una poesia di Giovanni Pascoli e una di Carducci”. Nel 1981 la Rai chiede il copione in anticipo e il comico napoletano rinuncia.

U2 [rock band] Nel 2000, sceso in platea per cantare ‘The ground beneath your feet’, Bono Vox risponde con un inchino all’applauso di Mario Merola. Il re della sceneggiata napoletana se ne fa un vanto personale (ma i due non si conoscono).

Vianello, Raimondo [principe del black humor] Presentatore nel 1998, per problemi al traduttore in cuffia liquida Madonna in fretta e furia (vedi anche alla voce Tognazzi Ugo).

Villa, Claudio [‘Reuccio’]. Nel ’64 il Festival vuole aprire agli stranieri; lui s’impunta e Sanremo chiude le frontiere prima di Salvini. Nel ’72 guiderà lo sciopero dei cantanti; nell’86 protesterà contro la puzza di fritto del McDonald’s di Roma.

Zero, Renato [‘Non dimenticatemi!’] Secondo nel ’91, si dice scippato da Riccardo Cocciante e giura di non mettere più piede su di un palco.

Zen Circus [band] Vincono il Festival 2019 (da intendersi come pronostico).