laR+ fuori concorso

Le follie di Bertrand Mandico

‘Dragon Dilatation’, due saggi sperimentali del cineasta francese. Al limite del sopportabile

Bertrand Mandico, Elina Löwensohn, Clara Benador e Thaï Knight
(Locarno Film Festival / Ti-Press)
12 agosto 2024
|

Bertrand Mandico, a Locarno ormai ospite quasi fisso con corti e lungometraggi, ha accorpato per l’occasione – proprio qui la prima mondiale, ieri – due saggi cinematografi che completano ‘Dragon Dilatation’. Due opere ben distinte nelle quali vediamo però gli stessi attori feticcio del regista (Elina Löwensohn, Christophe Bier, Nathalie Richard, Clara Benador, Yuming Hey) e riconosciamo la sua mano. Certo, il regista francese ci ha abituato al mix di generi e al suo stile onirico nella forma e nel contenuto, ma a onor del vero va detto che si è faticato non poco a continuare la visione – per altro provocatoriamente e ripetutamente sconsigliata dallo stesso Mandico – della Déviante Comédie dopo la prima ora dedicata a Stravinskij con Petruška.

La narrazione surreale delle due parti, portata agli estremi gratuitamente e al limite del sopportabile anche dagli inferi con la Comédie, non ha lasciato però indifferente il pubblico presente – e forse neanche quello assente, pensando alle persone che hanno abbandonato la sala durante la proiezione.

Commissionato dal Festival d’Art Lyrique d’Aix-en-Provence nel 2023, e chissà forse per questo dall’esuberanza stilistica più contenuta, Petruška mette in immagine l’omonima opera dei Ballets russes di Stravinskij. Lo fa ispirandosi all’avanguardia giapponese anni settanta e l’estetica estrema di Shuji Terayama, trasformando la russa marionetta in una modella al servizio del sadico mondo della moda senza pietà. L’estetica è vincente, e ricorda anche, vagamente e per liberissima associazione di immagini, l’orrorifico Dottor Caligari di un secolo fa. La tragica fine di Petruska nei sotterranei di una città in guerra, con le riuscite figure della stilista, la crudeltà senza freni della stilista, una metafora forse facile ma di grande impatto.