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Coro Lirico di Lugano, la maggiore età arriva con Puccini

Il 5 maggio allo Stelio Molo, Messa di Gloria a 100 anni dalla morte del compositore: il giorno dopo il coro compie 18 anni. A colloquio con la presidente

Un estratto dall’Aida. Vestita di rosso, Julia Gertseva
(www.corolirico.ch)
27 aprile 2024
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La data del 5 maggio non inganni. Manzoni nulla ha a che fare con quanto in programma all’Auditorio Stelio Molo della Rsi, alle 17.30. La collocazione pre-estiva della Messa di Gloria (e breve Requiem a quattro voci) che vedrà impegnato il Coro Lirico di Lugano (Vincent Romero tenore, Eugene Villanueva baritono, accompagnati al pianoforte da Andrea Cupia, direttore), anticipa di qualche mese le celebrazioni per i cent’anni dalla morte di Giacomo Puccini, in novembre a Vacallo, là dove il musicista trascorse diversi mesi tra il 1886 e il 1892. La Messa del 5 maggio è comunque il tributo ufficiale del coro luganese al compositore nel centenario in oggetto, e insieme un compleanno importante, da festeggiarsi il giorno dopo: il Coro Lirico di Lugano nasceva infatti il 6 maggio di 18 anni fa.

«Diventiamo maggiorenni», commenta Enrica Maspoli-Postizzi, Presidente dell’affollato ensemble di voci, forte di oltre 70 coristi. «Tutto è nato da un piccolo gruppo di amanti della lirica che si ritrovarono per eseguire la Nona di Beethoven, con un coro ad hoc diretto dal maestro Andrea Cupia, che sin dalla sua costituzione è direttore stabile del Coro Lirico di Lugano, per noi un grande privilegio, perché persona competente, sensibile, delicata nei rapporti. Una direzione lunga 18 anni garantisce continuità e stabilità».

Intergenerazionale

Professionisti, semiprofessionisti e dilettanti (meglio sarebbe dire “innamorati”) del canto lirico formano questo coro che copre più generazioni: «Andiamo dalla più giovane di tutti, una 18enne, al ventenne che sta studiando a Losanna, fino agli ottant’anni dei coristi storici. Abbiamo membri da tutto il Ticino, alcuni arrivano da Lecco, sono ticinesi o transfrontalieri che condividono la stessa passione, pur di diversa formazione personale, culturale o strettamente musicale. C’è il diplomato in musica ma pure chi la musica non la legge, per questo organizziamo corsi di lettura musicale per chi voglia imparare qualcosa di più». E per quanto i dotati di buon orecchio possano fare meno fatica, «la preparazione durante le prove e quella da farsi a casa è regolare e rigorosa». Nello specifico, il maestro prepara tracce audio per chi fa più fatica, c’è chi invece registra la prova da riascoltare una volta conclusa, ogni modo è lecito per giungere preparati al Nabucco o all’Aida di Verdi, al Guglielmo Tell di Rossini, alla Sonnambula di Bellini o alla più recente Maddalena dello svizzero Thomas Trachsel, tra gli appuntamenti di punta che hanno visto impegnato il coro. «Dirigere più di 70 persone, un volume di voci che il coro lirico di per sé richiede, presuppone pazienza. Il maestro Cupia sa bene cosa e quanto si può pretendere da ogni persona, tecnicamente ma anche umanamente. Molto fa l’aiuto vicendevole di chi canta, in questa che è una piccola comunità».

Formazione

In ambiti professionistici, i solisti hanno risposto o rispondono ai nomi di Marco Berti, Massimo Cavalletti, Julia Gertseva. «In molti – prosegue la direttrice – riconoscono al Coro Lirico di Lugano un’accoglienza e un’apertura che altri cori ‘di professione’ non sempre assicurano, una ventata di entusiasmo che si oppone a certe rigidità». Un’apertura mai ‘festaiola’: «Julia Gertseva si occupa della formazione delle voci femminili, Eugene Villanueva di quella maschile. È un impegno didattico nella costruzione del corista in sé, di una figura che sappia esprimersi con sempre più qualità insieme ai professionisti». C’è un altro impegno, in qualche modo connesso con quanto appena detto, ovvero «far circolare più informazioni sulla lirica e sul suo passato in questo Cantone», attraverso incontri, conferenze, newsletter, occasioni con le quali riavvicinare il pubblico a un antico spirito: «La lirica è sempre stata molto popolare, meno ‘dotta’ di certa musica sinfonica o moderna. La lirica portava pubblico nei teatri, le sue arie si cantavano in famiglia. Oggi la viviamo come elitaria perché i costi sono diventati esorbitanti, dall’allestimento alla produzione al biglietto. È anche un tipo di musica che coinvolge parecchie figure professionali, dal cantante al musicista, dallo scenografo al costumista al regista. È un campo assai complesso».

Il Coro Lirico di Lugano non può permettersi un apparato scenico, esegue le opere sempre in forma di concerto, ma è pronto a supportare chi si esibisce sui palchi della Scala o del Maggio Fiorentino, con l’Osi o altre orchestre sinfoniche, o a integrarsi in lavori complessi come la Maddalena andata in scena nel novembre dello scorso anno a Lugano (nel ‘muro’ umano visibile nell’immagine pubblicata poco sotto).

Puccini, si diceva, a cent’anni dalla morte: «Avremmo voluto celebrarla il 29 novembre, ma quel giorno una Messa è attesa a Vacallo e abbiamo voluto rispettare la situazione», conclude Maspoli-Postizzi. Quanto al concerto del 5 maggio: «Il sacro non è nel nostro repertorio, ma la Messa è particolare, più lirica, scritta da un Puccini 22enne come lavoro di diploma. Più la si canta e più se ne apprezzano le qualità» (www.biglietteria.ch. Per informazioni: info@corolirico.ch).


www.corolirico.ch
Dalla Maddalena di Thomas Trachsel

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