La puntata sugli inquinanti eterni di questa sera, 29 settembre, fermata dai legali di una importante azienda di Ginevra con succursale ticinese
Protagonisti della trasmissione sarebbero stati gli Pfas, gli inquinanti eterni, sostanze per- e polifluoroalchiliche di cui l'industria fa uso da decenni e che contaminano terra, acqua e cibo. Sono almeno duemila, in Europa, i punti in cui la contaminazione raggiunge livelli pericolosi per la salute. Nemmeno la Svizzera, anche quella italiana, è risparmiata. ‘Patti chiari’ ne avrebbe parlato questa sera, 29 settembre, se una decisione supercautelare emessa dal Tribunal de première instance di Ginevra a poche ora dalla messa in onda, su richiesta dei legali di una importante azienda di Ginevra con una succursale ticinese, non avesse vietato di rendere pubbliche le informazioni raccolte.
“Il magistrato ha deciso quale misura urgente – come gli consente la legge – di bloccare il servizio, senza citare le parti in udienza”, recita il comunicato della Rsi. Che aggiunge: “L’inchiesta di Patti chiari, oltre a svelare i punti critici, mostra anche quali sono i laghi e i fiumi più inquinati da Pfas grazie all’analisi effettuata su trenta pesci pescati in tutta la Svizzera. Il Ticino è in vetta a questa poco invidiabile classifica con alcuni pesci che hanno assorbito quantitativi di Pfas davvero preoccupanti per la salute umana” e che “spesso a nostra insaputa, ci accompagnano nella vita quotidiana”, trovandosi in padelle, tessuti impermeabili, imballaggi, schiume antincendio, perfino nella carta igienica. Visto il tema di grande interesse pubblico, la Rsi “pur rispettando l’ordine del Tribunale, si riserva di utilizzare tutti gli strumenti legali a disposizione per poter far fronte adeguatamente al suo dovere di informazione”.