Classica

Settimane Musicali sinfoniche, la sfida di Francesco Piemontesi

Presentata ad Ascona la 76esima edizione. Dal 2 settembre all'8 ottobre tornano le orchestre. Il pianista e direttore artistico: ‘Cominciamo con grandi speranze’

Francesco Piemontesi, pianista e direttore artistico (foto: Marco Borggreve)
27 agosto 2021
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“Comunque gradevole e gratificante” è come Francesco Ressiga Vacchini, il presidente, ha ricordato la tre giorni ‘alternativa’ di musica da camera dello scorso anno; “Tutto quello di cui siamo stati privati nel 2020 dobbiamo riconquistarcelo” è come Francesco Piemontesi, il direttore artistico, ha definito l'edizione alle porte. O, più sinteticamente, “una sfida”. Le 76esime Settimane Musicali di Ascona svelano nomi, cognomi e compagini di un'edizione in programma dal 2 settembre all'8 ottobre e bilanciata, per forza di cose, tra Svizzera e Italia. Due soli paesi quale bacino di provenienza degli artisti, due campi di scelta che dovrebbero azzerare i rischi di forfait dello scorso anno, due soli paesi che hanno permesso anche di organizzare un'edizione nel poco tempo a disposizione. “Siamo abituati a presentare la stagione successiva tra dicembre e gennaio”, ha spiegato Piemontesi nell'incontro con la stampa, “e quest'anno non avevamo in mano nulla, perché nessuna orchestra era in grado di garantire date“. Ma anche perché “nove mesi di stop sono un’infinità”. Pur con una rosa non molto grande, il direttore artistico è felice per la raggiunta sintonia di date e programmi, cosa che alla fine porta a “una proposta coerente dal punto di vista della logistica e musicale”.

Il secondo festival più longevo della Svizzera si ripresenta con sei concerti sinfonici e altri sei appuntamenti con la musica da camera, perché l'esperienza ‘Piemontesi & Friends’ continuerà anche quest'anno nel week-end fra il 24 e il 26 settembre: due i concerti giornalieri nella chiesa del Collegio Papio di Ascona, con Piemontesi al pianoforte e, alternati in combinazioni e programmi, il violinista due volte Grammy James Ehnes, la violoncellista americana Alisa Weilerstein, i pianisti Markus Hinterhäuser (noto anche come direttore artistico del Festival di Salisburgo) e la russa Yulianna Avdeeva. Da segnalare, l'omaggio a Olivier Messiaen, che il 25 settembre riunirà tutti e cinque i ‘friends’.

Restando all'ambito sinfonico. Nell'antica chiesa di San Francesco a Locarno, il 6 settembre sarà il giorno dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniele Gatti, con Francesco Piemontesi solista nel Concerto K 414 di Mozart; il 10 settembre, sarà quello dell’Orchestra Sinfonica della Rai diretta da Fabio Luisi, con il violoncellista tedesco Jan Vogler interprete del Concerto per violoncello n.1. di Haydn; il 13 settembre, l’Orchestra della Svizzera italiana (Osi) diretta da Thomas Søndergård, con cantante svizzera Regula Mühlemann nelle arie mozartiane che l'hanno resa famosa; il 17 settembre, Sinfonieorchester Basel con Ivor Bolton e la pianista bulgara Plamena Mangova nel concerto ‘Jeunehomme’ di Mozart; il 4 ottobre l’Orchestre de la Suisse Romande con Jonathan Nott e la giovane stella del violino Alexi Kenney; l’8 ottobre, ancora l'Osi, ma sotto la direzione di François Leleux e con i pianisti Fabio Bidini e Gabriele Leporatti per replicare il programma che la stessa orchestra suonò nell'aprile del 1945, per inaugurare le allora nascenti Settimane Musicali asconesi.

Tra gli eventi da segnalare, quello con un grande della musica antica: il 24 settembre, Jordi Savall e Hespèrion XXI in un programma dedicato a ‘Folias & Romanescas’. E ancora, il 26 settembre, il recital del baritono tedesco Matthias Goerne nel ‘Viaggio d’Inverno’ di Schubert, accompagnato al pianoforte da Markus Hinterhäuser. Ma prima che tutto ciò accada, l'evento inaugurale gratuito del 2 settembre, il concerto gratuito dell'ensemble di fiati berlinese Charlottenburger Bläsersoslisten, sul lungolago di Ascona col sostegno del Municipio di Ascona. A completamento delle informazioni (e con rimando a www.settimane-musicali.ch per il programma completo e i relativi dettagli), le ‘Settimane’ chiederanno il certificato Covid per gli eventi al chiuso. “C'erano due possibilità”, ha spiegato il presidente. “Ridurre in modo drastico gli spettatori, o garantire una normale occupazione di spazi ma a fronte di certificazione. Malgrado le polemiche che spesso si tengono in questo paese sulle misure cosiddette ‘liberticide’, mi auguro che il pubblico comprenda che si tratta di misure per salvaguardare la salute di chi verrà ai concerti”.  

L'intervista

Francesco Piemontesi: ‘Soprattutto ora, e in quanto evasione, la musica è la cosa più attuale che ci possa essere’

«Ci facciamo portatori del ritorno della musica dal vivo ed è bellissimo da una parte avere questa responsabilità. Dall'altra, è qualcosa di molto serio, perché è una situazione che qualcuno non conosce più da un anno». A margine dell'incontro con la stampa torniamo con Francesco Piemontesi sulla ripartenza di quella che è, in termini di festival di musica sinfonica, una mosca bianca: «Credo che gli ultimi concerti con pubblico risalgano, forse, all'ottobre dell'anno scorso, un periodo molto lungo. Lo dico come pianista, ma anche come ascoltatore: abbiamo bisogno di concerti, non solo perché la musica di questi grandi compositori è stata scritta da persone per le persone, ma anche perché la musica ci dà qualcosa di speciale, soprattutto in un momento ricco di così tante incertezze e limitazioni, di tempo e di spazio. La musica è evasione dalla dimensione quotidiana che ci porta in altre sfere e, da questo punto di vista, è la cosa più attuale che ci possa essere».

Come pianista, tastando il polso dei colleghi, così Piemontesi descrive il momento vissuto lo scorso anno: «È stato difficilissimo. Personalmente, ho avuto ancora la fortuna di avere molti concerti senza pubblico ma con mezzi alternativi, streaming, dirette, differite radio, con televisioni a registrare. Il mio lavoro l'ho potuto fare, ma soffrendo tantissimo la mancanza di contatto con il pubblico, perché alla fine suoni in una sala vuota, magari immensa, con tre microfoni, quattro videocamere, e la cosa non funziona. La musica è basata sul contatto umano: quando entri in una sala c'è una certa attenzione che ha anche il pubblico, ci sono determinati rumori, c'è qualcuno che tossisce, percepisci gli umori, e ti rendi conto che non sei soltanto tu sul palco. Voglio citare Ferruccio Busoni, grande pianista e compositore italiano emigrato a Zurigo e poi a Berlino: “Il 50% di un concerto viene fatto dal pubblico”, che non è sostituibile con nessun riflettore o videocamera al mondo».

Le Settimane Musicali guardano avanti. E guardando indietro non è tutto da buttare. Anzi: «Durante il lungo stop ho sentito poco sostegno più a livello mediatico», prosegue Piemontesi. «C'è stata poca attenzione, si è parlato molto di sport e di ristoranti, meno della nostra categoria. Devo dire che le istituzioni hanno comunque lavorato bene, aiutandoci anche finanziariamente. Ma penso soprattutto al servizio pubblico, che è riuscito a mettere in piedi un'opportunità fatta di streaming e registrazioni, cosa che si può fare solo con il servizio pubblico. Penso, in questo senso, agli Stati Uniti, con il servizio radiotelevisivo in mano a enti privati, e si è visto: colleghi americani non hanno avuto un solo concerto per quindici mesi». E se l'incognita delle manifestazioni che riprendono riguarda in particolare la ritrosia del pubblico a tornare a sedere in platea, qualcosa fanno «le lettere ricevute come pianista nei mesi di silenzio, nelle quali le persone esprimevano quanto mancasse loro la musica. È un segnale». Un segnale e un buon viatico, affinché le ‘Settimane’ ritrovino il pubblico di sempre: «Siamo fiduciosi. Evidentemente parlerà il consuntivo di fine manifestazione, però cominciamo con grandi speranze, inclusa quella che prima o poi la situazione sarà messa sotto controllo. Sembra che questo virus rimarrà tra noi per i prossimi anni, quindi bisognerà trovare il modo di conviverci». Convivenza che è, essa stessa, una prima certezza: «Ci permette di lavorare sapendo cosa ci aspetta per il futuro. In origine, la più grande preoccupazione non erano le limitazioni, ma il fatto che fino all'inizio di questo 2021 non si sapeva nulla, non sapevamo se il vaccino sarebbe funzionato, se la gente si sarebbe vaccinata. Ora, almeno, abbiamo dati a disposizione e sappiamo come gestirci».

I biglietti acquistabili in prevendita presso gli sportelli di Ascona Locarno Turismo Itel. 091 759 76 65), sul sito www.settimane-musicali.ch e presso tutti i punti ticketcorner della Svizzera.