Culture

Altroquando, un festival per esplorare le forme del fantastico

La nuova associazione si presenta con un concorso di scrittura, ma in programma c'è molto altro come ci spiega il presidente Davide Staffiero

Image by Gerd Altmann from Pixabay
6 giugno 2020
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Un nome che gli appassionati ricondurranno subito a Robert A. Heinlein, un logo che rimanda a fantascienza e horror e quella scritta, “festival”, che racconta le ambizioni di Altroquando, associazione culturale ticinese che si presenta al pubblico con un concorso letterario di racconti di genere fantastico, aperto fino al 13 settembre (i dettagli sul sito *www.altroquando.ch*).
Per conoscere meglio Altroquando, abbiamo parlato col presidente Davide Staffiero.

Si parte con un concorso letterario, ma Altroquando è, o meglio sarà, molto di più.

L’idea originaria era creare un evento a 360 grandi, organizzare una o più giornate a tema fantastico declinato nei vari media: letteratura, cinema, videogiochi… Per la letteratura ci sembrava interessante proporre un concorso letterario a tema, perché di specifici non ce ne sono molti.

Con la pandemia e le misure sanitarie abbiamo dovuto rivedere un po’ i progetti, ma volevamo comunque presentarci con qualcosa di concreto e il concorso letterario, che non prevede presenza fisica, ci è sembrato il sistema migliore. Abbiamo coinvolto l’Assi, l’Associazione svizzera degli scrittori di lingua italiana, e grazie a loro riusciremo ad assegnare dei premi in denaro, anche questa una cosa non molto comune per i concorsi di racconti.

Per la giuria?

È in via di definizione, anche perché dipenderà da quanti racconti arriveranno. Sarà comunque una giuria indipendente, quindi esterna sia al comitato di Altroquando, sia al comitato dell’Assi.

Non solo fantascienza o fantasy, ma ‘il fantastico in tutte le sue forme’, come recita il claim dell’associazione.

Non vogliamo essere chiusi a niente: all’interno del genere fantastico ci sono mille declinazioni e sono tutte benvenute, dall’horror, al gotico alla fantascienza.

Come indicato dal logo.

Sul logo abbiamo lavorato molto: per fortuna abbiamo avuto la fortuna di collaborare con un grafico secondo me eccezionale e dopo diverse prove siamo riusciti a catturare il nostro spirito. Tra l’altro, dopo aver scelto il logo, quell’immagine dell’astronauta con il teschio l’abbiamo vista in giro, su copertine di libri e dischi: è un accostamento che evidentemente affascina molto. E dietro l’astronauta c’è una pellicola, perché Altroquando è aperta a tutte le forme di espressione, ma la nostra grande passione è il cinema.

C’è una collaborazione con il Nifff, il Neuchâtel International Fantastic Film Festival.

Esatto. Speriamo di riuscire a portare qui in Ticino dei film che altrimenti non si vedrebbero… ma questo è tutto in divenire, i problemi sanitari ci hanno frenato sia nell’organizzazione, sia nella ricerca di sponsor, però l’obiettivo è arrivare a novembre con diversi eventi aperti al pubblico. Visto l’interesse che in diversi ci hanno manifestato, siamo fiduciosi: evidentemente c’è molta voglia di fantastico, anche da noi.

Ma che cosa è questo ‘fantastico’? C’è davvero qualcosa che tiene insieme la hard science fiction, il dark fantasy e lo steampunk?

Secondo me sì. L’elemento fondante è il parlare di una realtà altra rispetto a quella vera, parlare di tempi e luoghi diversi con personaggi di fantasia – ma per raccontare l’uomo, la nostra realtà. La forza del fantastico è proprio questa, saper leggere la realtà, magari prevedendo anche quello che accadrà. La fantascienza parla di un futuro ipotetico, ma in realtà parla di noi; l’horror parla di cose terrificanti perché indaga le nostre paure…

Però i vari generi seguono regole molto diverse, nell’immaginare queste realtà altre. Dall’aderenza di (certa) fantascienza alle leggi naturali alla magia del fantasy.

Chiaro che si tratta di approcci diversi, ma in questa diversità c’è secondo me una ricchezza. E una cosa non esclude l’altra: si può amare la fantascienza come l’horror. E solitamente e così. Mi sono accorto che quando parli con qualcuno che ama gli stessi film che ti piacciono, molto probabilmente avete letto anche gli stessi libri, apprezzate gli stessi fumetti eccetera. È un immaginario culturale comune.

Concludo con la domanda probabilmente più difficile: quali sono il film di fantascienza, il film horror e il film fantasy?

Non amo molto fare classifiche, perché mi piacciono talmente tante cose che sceglierne una ed escluderne dieci altre è difficile.
Per la fantascienza, non posso non citare ‘2001: Odissea nello spazio’ di Stanley Kubrick, ma è un film che va al di là della fantascienza, arriva alla filosofia, alla teologia… è oltre. L’impianto è fantascientifico ma lo sguardo va ben oltre i confini del genere. E del resto è quello che Kubrick ha sempre fatto: ‘Shining’ è un horror tratto da un autore horror ma con una potenza di significati che travalica il genere.
Sull’horror, io sono fan dei classici ‘slasher’ degli anni Settanta-Ottanta: ‘Nightmare’, ‘Venerdì 13’, ‘Non aprite quella porta’. Ma si potrebbe andare più indietro nel tempo, o anche più avanti: nel cinema degli ultimi anni ci sono un sacco di horror estremamente interessanti. Pensiamo a ‘Get Out’, un film che parla di razzismo senza parlare direttamente di razzismo, sfruttando in maniera molto intelligente il genere horror.
Tornando alla fantascienza, come lasciare fuori ‘Star Wars’? O Star Trek, anche se per me in misura minore. Sono troppi…

Per il fantasy?

Il ‘Signore degli Anelli’ è un caposaldo. Ma recentemente ‘Game of Thrones’ mi ha dato grandi soddisfazioni, sia a livello cartaceo che in televisione. E anche qui c’è un uso del genere che va al di là della semplice battaglia tra draghi ed esseri umani: abbiamo la politica, la storia, uno sguardo molto lucido sulla nostra realtà che pur non avendo draghi ha intrighi politici tali e quali.