Tedesco, è morto all'età di 70 anni a Colonia. Fu protagonista del movimento Junge Wilden
L'artista tedesco Walter Dahn, protagonista del movimento Junge Wilden, Pittura selvaggia, che prese ispirazione dalla Transavanguardia italiana inserendola in un contesto europeo, è morto all'età di 70 anni a Colonia. L'annuncio della scomparsa, avvenuta lunedì scorso, è stato dato dalla stampa specializzata tedesca.
Nato nel 1954 a St. Tönis, in Germania, Dahn negli anni 70 studiò presso la cattedra di Joseph Beuys all'Accademia di belle arti di Düsseldorf e si affermò subito come uno degli esponenti principali del gruppo dei Junge Wilden (letteralmente giovani selvaggi). Anche fotografo e musicista punk, è stato cofondatore dell'effimero ma significativo gruppo Mülheimer Freiheit insieme a Jiří Georg Dokoupil, Hans Peter Adamski e Peter Bömmels e pioniere della Bad Painting, sviluppando un modo di dipingere che mette in discussione il senso del mezzo.
Dalla fine degli anni Ottanta l'artista ha continuato a lavorare con altri mezzi, in particolare con le serigrafie. Le sue opere, che sono state descritte come una "antropologia culturale sintetizzante", analizzano insistentemente le ideologie visive dell'arte e della cultura quotidiana.
Nel 1982 fu invitato a partecipare a Documenta 7 di Kassel, dove espose alcuni suoi dipinti. In seguito è stato docente della Hochschule für Bildende Künste (alta scuola delle belle arti) di Braunschweig. Nel corso della sua carriera ha esposto in mostre collettive e personali a Colonia, Berlino, New York, Londra, Parigi, Francoforte, Basilea, Zurigo, Ginevra, Milano, Torino e Copenaghen (Danimarca).
Tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80 il messaggio alla base della Transavanguardia venne ripreso soprattutto dalla Germania. Negli ambienti pittorici tedeschi si andò, infatti, delineando un nuovo filone pittorico che rivisitò quello espressionista scegliendo un taglio di violenza cromatica e aggressività del segno: nacque così la Pittura selvaggia, il cui massimo esponente è stato Dahn.
Attingendo spunti per la propria attività artistica da tutti i mezzi messi a disposizione dalle moderne tecnologie (dalla fotografia al video, dalla cartellonistica pubblicitaria alla grafica computerizzata), Dahn si è riallacciato alla grande tradizione espressionista dell'anteguerra, proponendo figurazioni ora romanticamente fantasiose, ora angosciosamente allucinate.
Tra la sua produzione artistica, particolarmente suggestiva è l'opera ‘Asma I’: è la rappresentazione concreta e macabra di cosa si prova durante un attacco d'asma, resa con pennellate larghe, veloci e apparentemente disordinate, con colori forti, decisi che si scontrano con un fondo scuro da cui emerge un sinistro teschio che si affaccia dalla bocca spalancata del mostruoso personaggio in crisi asmatica.
Fondamentale per Walter Dahn è stata anche la musica (in gioventù è stato un musicista punk), che inserisce nelle sue opere come parte attiva del suo discorso artistico.