I danni causati dal cedimento del basamento della stella cometa, all’interno della struttura, sono stimati in centinaia di migliaia di euro
I danni causati dal crollo del basamento della stella cometa all’interno dell’Arena di Verona non sono stati ancora pienamente quantificati, ma sono stimati in centinaia di migliaia di euro e per il restauro saranno necessarie alcune settimane.
"Il danno è irreversibile", ha detto all’agenzia italiana Ansa il soprintendente all’Archeologia e Belle Arti di Verona, Vincenzo Tinè, al termine del lungo sopralluogo effettuato questa mattina con il sostituto procuratore Alberto Sergi, che coordina l’indagine con l’ipotesi di reato di danneggiamento colposo. "La situazione – ha spiegato Tinè – è di un grande e diffuso danno ai gradoni, dalla parte del podio dell’euripo si sono scheggiati tutti gli spigoli in una ventina di metri di settore di cavea, dagli spalti fiuto al podio e alla platea. Stiamo valutando con i nostri tecnici l’entità e la reversibilità del danno che interessa pietre tra il ’500 e il ’600 che non possono essere ricostruite con lo stucco".
Il soprintendente Tinè, che è in attesa del decreto ministeriale per il trasferimento a Padova, ha sottolineato che il crollo ha colpito proprio quella parte di gradoni della cavea con le pietre originali che risalgono al XVI secolo. "È prematuro parlare di tempi e costi, sono in corso le prime valutazioni per salvare i pezzi che possono essere ritassellati in opera. È necessaria un’attenta verifica", ha concluso.
Scongiurato fin da ora il rischio che la parte di gradinate interessata dal crollo non possa essere fruibile per gli spettatori durante il Festival lirico e la stagione dei concerti. Soprintendenza e Comune di Verona (che è parte lesa in questo incidente avvenuto durante le operazioni di smontaggio della stella natalizia da parte della ditta incaricata) auspicano la possibilità di una riapertura dell’Arena al pubblico dalla prossima settimana.
L’area del cantiere e l’intero anfiteatro sono stati posti sotto sequestro dalla Magistratura.