Domenica 4 prima serata della rassegna ‘Idee di passato, idee di futuro’ promossa dall’Associazione NEL. Tre artisti presentano quattro opere video.
Tre artisti, quattro opere e un Boschetto. Quello del Parco Ciani, che ospiterà il primo degli appuntamenti della rassegna ‘Idee di passato, idee di futuro’ promossa dall’Associazione Fare arte NEL nostro tempo. Una serata di video arte all’aperto domenica 4 settembre, durante la quale racconti lineari si alterneranno a immaginari più frammentari in una narrazione del ‘sentire’ fluire tempi che si fanno memoria, visione e attesa. «Il titolo della rassegna sembra semplice e invece è parecchio intuitivo», dice alla Regione la ricercatrice ed editor della rivista di arte contemporanea Mousse nonché curatrice dell’evento a Lugano. Giovanna Manzotti fa riferimento a una citazione di Sant’Agostino «che trovo attualissima»: "(...) È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire il presente del passato, il presente del presente e il presente del futuro. Il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l’attesa".
Giovanna Manzotti, nell’illustrare i tre artisti scelti per questa edizione, spiega come si sia «pensato anzitutto di invitare esponenti di generazioni diverse. Ma anche con una ricerca diversa che in alcuni momenti e alcuni punti, tramite le immagini in movimento, interrogasse sul tema sulla quale l’associazione NEL si è proposta di riflettere quest’anno. Aprirà William Kentridge (nato nel 1955 e già presente lo scorso anno) con ‘Tide Table (2003). Artista multidisciplinare, lavora con video, disegno, foto, installazione. Le sue opere indagano tematiche come carestie e apartheid, che hanno risvolti crudeli anche nella società attuale. Ci sarà poi il vietnamita Tuan Andrew Nguyen (nato nel 1976), il quale lavora principalmente sulla pratica della memoria con un legame soprattutto alla sua terra di origine che si interseca a volte con la potenza degli oggetti. Oggetti che, nel caso di ‘The Boat People’ (2020), vengono replicati da un gruppo bambini in copie in legno che poi vengono bruciate e gettate nelle acque. Tra i due c’è un distacco netto anche per ciò che riguarda la tecnica utilizzata nei video. Con Kentridge si ha un lavoro tecnico e grafico, fatto di cancellature e ripetizioni, proprio come fosse un racconto è passato che viene sì cancellato ma anche riproposto e ripresentato nel presente in una forma che lui tenta di riscrivere attraverso la sua opera. Con Nguyen si ha invece una narrazione più fluida: nel suo cortometraggio di 20 minuti non ci sono troppi sbalzi, bensì dialoghi che ribaltano la prospettiva temporale continuamente». La terza artista sarà la lituana Emilija Škarnulyté (nata nel 1987), con la quale si passerà a una sorta di silenzio e immersione all’interno di una sospensione temporale. «Il suo video ‘Sirenomelia’ del 2018 è completamente privo di persone: l’artista che nuota nelle acque artiche sotto forma di sirena è sicuramente un simbolo, ma anche un contro mito cyborg legato all’umano che si fonde tra pesce e sottomarino». Chiuderà un altro lavoro di Kentridge (‘Second-hand Reading’, 2013), libro animato assai diverso rispetto a ‘Tide Table’ anche dal punto di vista della tecnica. «Ha recuperato e velocizzato le pagine di un’enciclopedia meccanica; la figura dell’artista attraversa quelle pagine e si confronta con serie di immagini e oggetti a lui cari, paesaggi, aforismi poetici e filosofici. Ci piaceva concludere con questa immagine di artista errante – indica Manzotti –, perché uno sguardo rivolto al passato che tocca anche i temi della rinascita non può fare altro che camminare verso un futuro incerto. Anche con una consapevolezza che scienza e conoscenza in tutti i settori, oggi potrebbero essere la via di salvezza rispetto a tutta l’incertezza che attraversa il tempo presente».
La scelta dell’associazione di avvicinarsi all’arte contemporanea sotto forma di immagini in movimento, ritiene Manzotti, può essere un passo più morbido e delicato all’interno della comprensione di un linguaggio che ha codici molto specifici come è appunto l’arte contemporanea. «Noi abbiamo cercato di creare un percorso penso e spero più chiaro possibile proprio a livello di passaggi narrativi: apertura e chiusura con opere dello stesso artista e in mezzo due lavori che parlano dei linguaggi simili. Ossia di immagini in movimento e di un tempo passato e futuro, mirando a creare un ritmo specifico. Poi sta a ognuno di noi individuare questo flusso provare a farlo proprio e interpretarlo rispetto al tempo presente, come hanno fatto gli artisti stessi. Uno ‘sforzo’ che può esser anche uno stimolo, perché a volte ciò che vediamo non è intuibile nell’immediato o non lo è come l’artista lo aveva pensato. Questa è anche una sfida, in quanto ognuno ha il suo bagaglio culturale e la propria visione, che poi si rifletteno in ciò che vede».
NEL è un’associazione no profit nata nel 2012 a Lugano con lo scopo di promouovere incontri e conferenze multidisciplinari su temi della contemporaneità. La serata di videoarte si inserisce nel calendario di appuntamenti di Lugano in Estate in collaborazione con la Divisione eventi e congressi della città di Lugano. Il programma di Nel proseguirà il 20 settembre con Jacqueline Burckhardt e ‘La mia commedia dell’arte – il passato è nell’opera’ (Lugano Lac, Hall ore 18.15); il 7 novembre con Massimo Cacciari e ‘Presente, Futuro e catastrofi nel pensiero dell’Antichità greca e oggi’ (Biblioteca cantonale Lugano ore 18.15) e il 29 novembre con Gian Maria Tosatti e ‘Il destino delle comete – L’arte si fa specchio del coraggio di diventare ciò che dovremmo’ (Lugano Lac, Sala 1 ore 18.15).