Arte

Il Picasso torna in Russia: ‘Che Dio la ispiri, Putin’

La Fondazione Fendi lo restituisce come chiesto, e ricorda l’evacuazione della Gioconda, alla vigilia del secondo conflitto mondiale...

Picasso, marzo 1953
(Keystone)
11 marzo 2022
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"Presidente, siamo sempre impreparati alla sofferenza, anche se non temiamo i momenti difficili. Il meglio viene sempre da lì. La sua mente e il suo cuore pensino a tutte le possibilità, scongiurando l’ipotesi Secondo Avvento ‘yeatsiano’. Che Dio la ispiri". È quanto scrive a Vladimir Putin la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti dopo la richiesta di restituzione anticipata da parte della Russia del dipinto di Picasso ‘Giovane donna’ esposto per la prima volta in Italia dal 15 febbraio a Roma, Palazzo Rhinoceros, sede della Fondazione. Nella lettera a Putin, Alda Fendi e Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione, scrivono: "Jacques Jaujard, direttore del Museo del Louvre, inizia a pianificare l’evacuazione della Gioconda e di tutto il patrimonio artistico di Francia: siamo nel 1938, vigilia del secondo conflitto mondiale. A questa immagine abbiamo pensato quando la notizia del ritorno all’Ermitage del Picasso ospite della nostra Fondazione ci ha colti di sorpresa. In momenti delicati come questi, dove incertezza, passioni e paura si intrecciano in un simulacro che non vorremmo mai vivere, il potere ancestrale e salvifico della bellezza inizia a esaurirsi in un dominio angosciante di un futuro, non più futuribile, ma reale. O quasi reale".

In coda viene riportato l’intero testo della poesia ‘Il Secondo Avvento’ di William Butler Yeats, scritta nel 1919 subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, in cui tra l’altro si legge: "Le cose cadono a pezzi; il centro non regge più/ sul mondo dilaga mera anarchia/ l’onda fosca di sangue dilaga, e in ogni luogo/ sommerge il rito dell’innocenza/ i migliori difettano d’ogni convinzione, i peggiori/ sono colmi d’appassionata intensità".