Presentata al Museo d’arte della Svizzera italiana l’esposizione dedicata all’artista spagnolo
Ecco Picasso. Domani alle 17 si inaugura la mostra ‘Uno sguardo differente’ dedicata all’artista spagnolo, simbolo dell’arte del Novecento. Finalmente, verrebbe da dire: l’arrivo di Picasso al Masi, il Museo d’arte della Svizzera italiana, era stato anticipato un anno fa, senza dimenticare la lunga querelle sull’assenza delle cosiddette “grandi mostre” con le “grandi opere” dei “grandi nomi” dell’arte.
Ecco, conviene chiarirlo subito: pur non mancando opere di pregio, quella di Picasso al Lac non è una grande mostra; è qualcosa di meglio. Perché non ricalca la formula delle grandi mostre esponendo quelle due-tre celeberrime opere e un po’ di roba di contorno – come, purtroppo, capita sempre più spesso – ma è, appunto, ‘Uno sguardo differente’, uno sguardo che passa dalle sculture di Picasso (tra cui le conosciute ‘Capra’ del 1950, ‘Donna con le braccia tese’ del 1961 e la ‘Testa femminile’ del 1962 che troviamo sul manifesto) al centinaio di opere su carta, alcune delle quali mai esposte prima, che coprono buona parte della sua attività artistica, dal 1905 al 1967, attraversando tutti gli stili e periodi dell’artista spagnolo. Se a dominare la scena, nell’allestimento al Lac, sono le sculture – molto suggestiva l’ultima sala, quella che si affaccia sul lago –, le sorprese maggiori le troviamo tra i disegni. Immaginando di entrare nel museo senza sapere nulla della mostra e dell’artista, sarebbe difficile pensare a un unico autore, data la varietà di tecniche e linguaggi sperimentati.