È quanto sostiene l’Mps in un’interpellanza in cui formula alcune proposte: ‘Una prima risposta alla diffusione di rapporti di lavoro sempre più precari’
Un programma di misure urgenti per creare occupazione e migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. È in questa direzione che, secondo il Movimento per il socialismo (Mps), è necessario discutere in modo da cercare “una prima risposta alla diffusione di rapporti di lavoro sempre più precari”. È la recente vicenda dei tredici aspiranti docenti di italiano nel medio superiore senza ore di insegnamento ad aver dato il la all’interpellanza presentata dal deputato dell’Mps Giuseppe Sergi e sottoscritta da Matteo Pronzini. “Gli interventi e il dibattito emersi in merito – scrivono infatti i due granconsiglieri – hanno fatto emergere una situazione di ampia precarietà tra i docenti che negli ultimi anni, in diversi ordini di scuola, hanno conseguito l’abilitazione”.
Diverse dunque le considerazioni e domande al Consiglio di Stato. “Oggi la formazione delle sezioni nei licei avviene attraverso l’applicazione di un coefficiente di 22 allievi per classe”, osservano Sergi e Pronzini e spiegano: “Questo significa che ogni 22 studenti un istituto scolastico ha diritto a costituire una sezione. Dal numero di sezioni derivano poi le disponibilità di ore e di posti di lavoro”. In tal senso viene chiesto al governo se non ritenga “possibile intervenire in sede di formazione delle sezioni di scuola media superiore abbassando questo coefficiente di riferimento (portandolo, ad esempio, a 21) riuscendo così a creare spazio di azione per supplementari possibilità di occupazione”. Non solo. Un altro tema caldo è quello dell’importante ricorso alle lezioni private nelle scuole medie superiori. Attualmente, si rileva nell’atto parlamentare, “le attività di recupero e sostegno vengono organizzate dai diversi istituti facendo capo alle disponibilità della dotazione di istituto”. Segue quindi la domanda al Consiglio di Stato se non ritenga, “vista la situazione, si possa immaginare comunque di assegnare agli istituti un’ora in più per sezione da destinare alle attività di recupero e sostegno agli studenti, offrendo in questo modo anche un’alternativa al ricorso alle lezioni private”. Sia nelle scuole medie superiori sia nelle scuole medie, prosegue l’interpellanza, “vi sono diverse attività necessarie e importanti che non sono ore di insegnamento disciplinare”, come per esempio le docenze di classe. Su questo punto i due deputati chiedono al governo se non sia “necessario avviare una rivalutazione del tempo messo a disposizione dai docenti (sgravi sulle ore di insegnamento disciplinare) per tutte queste attività che vengono svolte all’interno degli istituti”. Non da ultimo, le misure di risparmio adottate con la votazione del Preventivo 2025, “che hanno un’influenza sulla disponibilità di ore di insegnamento e quindi sulle ore a disposizione in diversi ordini di scuola”. Per questa ragione i due parlamentari avanzano al governo la richiesta di rinunciare, “a partire dal prossimo anno scolastico, perlomeno ad alcune di queste misure, così da liberare ulteriori ore di insegnamento”.