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Licenziamento Nurnberg, ‘non è andata proprio così’

“Non è andata così”. Il comitato dell’Associazione ticinese dei giornalisti (Atg) sul licenziamento della giornalista Rsi Paola Nurnberg. Avvenuto, secondo quanto affermato dal sindacato Unia, a causa di un post sul social X nel quale esprimeva un parere politico critico nei confronti della destra. A essere criticata dall’Atg è l’affermazione del sindacalista Matteo Poretti, che sul caso aveva affermato: “A questo punto bisognerebbe licenziare metà del personale della Rsi”. Secondo l’Associazione “Getta gratuitamente ombre su tutti i collaboratori dell’azienda e porta un pregiudizio infondato sul loro operato. I collaboratori Rsi, nella stragrande maggioranza dei casi, evitano di pubblicare opinioni proprie in ambito politico sui social media. Tanto più se sono giornalisti dai quali, nell’ambito di un media di servizio pubblico retto da una concessione e con una visione, missione e valori propri ci si aspetta l’equidistanza da ogni parte politica e l’indipendenza di giudizio”. Pur non volendo entrare nel caso specifico di Nurnberg, l’Atg afferma: “Per quanto ci è dato di sapere, il licenziamento della collega ha ragioni più complesse e il tweet contestato è solo uno dei motivi del provvedimento. Se ai giornalisti, giustamente, è richiesta la verifica delle fonti, ai sindacalisti il compito di sentire tutte le campane prima di usare i toni forti alla prima intervista”. L’Associazione, in conclusione, invita poi la Radiotelevisione a vigilare maggiormente anche “su quella stretta minoranza di collaboratori” che di tanto in tanto non rispetta le regole interne per quanto riguarda l’uso dei social media.