Il presidente della Gestione Bixio Caprara contro sia l’emendamento anti-taglio di Forini e Dadò, sia le critiche: ‘Non si riduce nulla, è una correzione’
«La scuola ticinese è al primo posto in Svizzera per inclusione, principio che nessuno vuole mettere in discussione neanche in questo Preventivo». Bixio Caprara (Plr), presidente della commissione parlamentare della Gestione, e quindi relatore del rapporto di maggioranza che sarà discusso dal Gran Consiglio a partire da lunedì, non ci sta e davanti all'emendamento di Danilo Forini (Ps) e Fiorenzo Dadò (Centro), ma più in generale su tutte le polemiche sollevate dalla decisione della Gestione stessa di abbassare di 2 milioni di franchi l'aumento della spesa per la pedagogia speciale (da +6 a +4 milioni), mette i suoi puntini sulle i. «La pedagogia speciale è uno strumento che accompagna il modello scolastico ticinese e di cui nessuno nega l’importanza – afferma Caprara –, e oggi in tutti gli ambiti, ma proprio tutti, da istituti sociali a case anziani, dall’edilizia alla spesa ospedaliera, si è chiesto uno sforzo per contenere la crescita della spesa. Lo hanno ribadito i cittadini in votazione popolare chiedendo che nella ricerca di un riequilibrio finanziario, ricordo secondo l’articolo 34 della nostra Costituzione, la priorità sia data alla correzione delle spese e non alla ricerca di nuove entrate».
E quindi, afferma ancora il presidente della Gestione, «la pedagogia speciale in meno di dieci anni ha visto triplicare la propria spesa e nel 2025 richiede un ulteriore aumento di oltre il 12% rispetto al Preventivo 2024 giustificandolo in gran parte con un atteso ulteriore aumento della necessità di docenti, tenendo conto della crescita media degli ultimi anni. Questa logica di crescita – secondo Caprara – porterebbe presto a una maggioranza di allievi seguiti da misure di pedagogia speciale ciò che è manifestamente poco plausibile». Però delle proteste ci sono state... «A chi paventa un atteggiamento irresponsabile e superficiale chiedo solo di leggere la spiegazione inserita nel Preventivo e di conoscere quanto il Cantone ha investito e sta investendo in questo capitolo sicuramente delicato e importante ma che non può essere escluso da una riflessione critica sulla sua gestione efficace».
Infine, attacca ancora Caprara, «chiamiamo le cose per quello che sono: qui non si riduce nulla ma si chiede solamente di correggere, e solo per un terzo, una crescita della spesa che è difficilmente sostenibile. La discussione in parlamento della prossima settimana permetterà di capire se in Ticino esiste davvero la volontà politica di correggere la situazione finanziaria del Cantone».