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Moratoria moltiplicatore differenziato, (un) compromesso

Avanti con Ticino&Lavoro: ‘Per i prossimi cinque anni quello delle aziende può essere inferiore a quello delle persone fisiche al massimo del 10%’

I tre deputati di Avanti con Ticino&Lavoro: da sin. Giovanni Albertini, Amalia Mirante ed Evaristo Roncelli
(Ti-Press)
1 novembre 2024
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Per i prossimi cinque anni il moltiplicatore d’imposta comunale delle persone giuridiche “può essere inferiore al moltiplicatore delle persone fisiche di al massimo 10 punti percentuali”. È l’emendamento che Evaristo Roncelli propone, per conto di Avanti con Ticino&Lavoro, per rendere meno rigida l’applicazione della moratoria prospettata dal Consiglio di Stato sul moltiplicatore d’imposta comunale differenziato, moratoria sulla quale il parlamento si pronuncerà nella sessione al via lunedì. Il tema ha nel frattempo spaccato praticamente a metà la commissione ‘Costituzione e leggi’, dove per un solo voto c’è una maggioranza contraria alla richiesta del governo di congelare in parte quanto previsto dalla norma della Legge organica comunale introdotta con la riforma fiscale del 2019.

Il contesto

Sulla scorta anche e soprattutto dell’esito di un sondaggio condotto nei mesi scorsi fra gli enti locali, il Consiglio di Stato propone ora di sospendere parzialmente per cinque anni l'attuazione della norma in questione che dal 2025 dà ai Comuni la possibilità di fissare due moltiplicatori d’imposta distinti: uno per le persone fisiche e uno per quelle giuridiche, ovvero le aziende. Attraverso un messaggio varato in luglio, il governo sottopone all'approvazione del Gran Consiglio una disposizione transitoria, ancorata sempre alla Loc, secondo cui per i periodi fiscali dal 2025 al 2029 compreso il moltiplicatore d’imposta comunale delle persone giuridiche non può essere inferiore al moltiplicatore delle persone fisiche. Uguale o superiore (non può però superare di oltre 60 punti quello delle persone fisiche). Ma non sotto.

Due rapporti

Al plenum del Gran Consiglio approderanno i due rapporti usciti dalla commissione ‘Costituzione e leggi’. Elaborato dalla liberale radicale Simona Genini e sostenuto da tutti i commissari del Plr, da quelli dell’Udc e da due del Centro, il rapporto di maggioranza (risicatissima) respinge la moratoria. Favorevole quello di minoranza: allestito dal centrista Gianluca Padlina e dal leghista Andrea Censi, il rapporto ha raccolto l’adesione del Ps, della Lega, dei Verdi e di un deputato del Centro.

La proposta di emendamento

Avanti con Ticino&Lavoro suggerisce quella che appare come una soluzione di compromesso. Lo fa, in vista dell'imminente dibattito in parlamento, con una proposta di emendamento al rapporto di minoranza. Confezionato da Roncelli, l’emendamento va a modificare la disposizione transitoria. “Per i periodi fiscali dal 2025 al 2029 compreso”, il moltiplicatore d’imposta delle persone giuridiche “può essere inferiore al moltiplicatore delle persone fisiche di al massimo 10 punti percentuali”: questo il testo formulato da Avanti con Ticino&Lavoro. La proposta tiene conto del risultato del sondaggio fra i Comuni e delle “mutate condizioni del contesto economico e politico rispetto al 2019”. A breve si conoscerà il verdetto del Gran Consiglio.

Dossier politicamente caldo

Un dossier politicamente caldo. Camera di commercio e Associazione industrie sono sulla stessa lunghezza d’onda della maggioranza della commissione parlamentare. Ergo: no alla moratoria chiesta dal Consiglio di Stato perché “penalizzante per le aziende del nostro territorio e quindi per la nostra economia”. Per Cc-Ti e Aiti, inoltre, “un dietrofront a meno di due mesi dall’entrata in vigore – con vari Comuni che hanno già previsto questa differenziazione nei loro Preventivi 2025 – creerebbe un pericoloso precedente”.

Pro moratoria per cinque anni il Municipio di Lugano. “Rappresenta una misura – seppur provvisoria – indispensabile atta a preservare il precario equilibrio finanziario della nostra Città determinato dalle risultanze di Preventivo 2025 e di Piano finanziario 2025-2028 recentemente licenziati dall’Esecutivo cittadino”, ha scritto ai deputati al Gran Consiglio domiciliati a Lugano. “Più in generale rammentiamo che l’applicazione del moltiplicatore d’imposta differenziato a livello comunale comporta per i centri urbani unicamente un rischio significativo di perdita di attrattività fiscale, rispetto ai Comuni degli agglomerati, ritenuto come normalmente il gettito delle persone giuridiche dei centri urbani risulti essere una quota percentualmente importante delle risorse fiscali”. Per l’Act, l'Associazione dei Comuni ticinesi, “la prossima introduzione del moltiplicatore differenziato per le persone fisiche e quelle giuridiche comporterà conseguenze importanti per molti Comuni e avrà effetti sull’intero sistema di perequazione diretta e indiretta”.